I papiri ercolanesi, gli antichi testi che ancora oggi danno meraviglia

I papiri ercolanesi oggi sono conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli: cosa sono e qual è il contenuto

Sala dei Papiri Ercolanesi (Getty Images)

Da secoli il mondo della cultura resta incantato dalle bellezze create dalla distruzione ad opera del Vesuvio nel 79 d. C. Dal 1997 quel che resta della antica Heculaneum fa parte del patrimonio dell’Unesco che da anni attira turisti e studiosi da tutto il mondo. È noto che ciò che è emerso della antica città di Ercolano è solo una piccola parte perché ancora sepolta dalla nuova così come la favolosa Villa dei Papiri.

Collocata nella parte occidentale del sito archeologico, la antica biblioteca deve ancora restituire buona parte del suo contenuto. Ma ciò che invece nel corso dei secoli ha donato a noi e alle future generazioni è straordinario e unico al mondo. I migliaia di rotoli di papiri sono il fondo bibliotecario più antico posseduto non solo in Italia ma anche all’estero.

La villa, chiamata anche dei Pisoni, fu costruita meno di vent’anni prima della distruzione. Era di Lucio Calpurnio Pisone Cesonino suocero di Giulio Cesare e protettore del filosofo Filodemo di Gadara. Negli oltre 1800 rotoli di papiri ritrovati, ci sono infatti tante opere del Filodemo e principi della filosofia epicurea.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Ercolano, un tempo fu Resìna: storia di cambiamenti e un ritorno alle origini

I papiri ercolanesi, le prime letture grazie alla macchina del Piaggio

Papiri ercolanesi
Papiri ercolanesi (Getty Images)

Gli scavi della villa cominciarono nel 1750. Il processo di combustione parziale al quale furono sottoposti i papiri con temperature elevatissime ha reso estremamente fragili i prestigiosi documenti ma alla stesso tempo, trasformandoli simili a pezzi di legno, ne hanno permesso la conservazione.

Le prime letture avvennero grazie all’abate Antonio Piaggio che con la sua macchina – ricordata appunto come la macchina del Piaggio – srotolava i papiri e non mancarono purtroppo tentativi che distrussero gli antichi documenti.

Contemporaneamente nacque l’Officina dei papiri Ercolanesi che oggi ha sede presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, nel Palazzo Reale. Nei primi anni i ritrovamenti degli scavi furono ospitati nella vicina Reggia di Portici dove nacque il Museo Erculanese.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Via Caracciolo: si tuffa, batte la testa sugli scogli e muore

Tra i contenuti più importanti dei papiri ci sono sette libri del trattato Sulla Natura di Epicuro più altri di genere incerto. Ancora oggi continua lo studio e l’interpretazione del contenuto. Rispetto al ‘700 e ai tempi del Piaggio, si fa ricorso a metodo poco invasivi che permettono l’integrità e la lettura dei testi, in buona parte ancora tutti da scoprire.

Impostazioni privacy