Recovery Fund, l’Ue dà priorità ai piani nazionali: tempi più flessibili

L’Ue concede più tempo alle Nazioni per presentare i piani del Recovery Fund. Sarà data priorità alla qualità: ecco cosa sta succedendo. 

Recovery Fund Ue
L’Europa concede più tempo alle Nazioni (Pixabay)

L’Ue conferma la scadenza morbida del 30 aprile per la presentazione dei piani per il Recovery Fund, però l’Unione ha dato maggior flessibilità ai paesi membri. Infatti l’obiettivo è dare maggiore priorità ai piani nazionali, piuttosto che rispettare tutte le scadenze. Per la commissione europea, infatti, un piano qualitativo supera di gran lunga il rispetto della scadenza. Quindi la data resta quella di fine mese, ma non ci saranno sanzioni in caso di mancata presentazione.

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A parlare per l’Unione Europea ci ha pensato Eric Mamer, portavoce capo della Commissione, durante un briefing con la stampa a Bruxelles. Mentre invece a parlare della situazione italiana, ci ha pensato Marta Wieczorek, che sulla tempistica del piano di Draghi ha ribadito: “Non posso dare molte informazioni. Consiglio di chiedere alle autorità italiane”. Andiamo quindi a vedere le ultime riguardante il Recovery Plan italiano.

Recovery Fund, l’Ue sul piano italiano: più tempo per la presentazione

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Le parole dell’Unione Europea sulla situazione italiana (Photo by Jean-Christophe Guillaume/Getty Images)

Resta grande stallo in Italia per la presentazione del piano per il Recovery Plan. Infatti già la scorsa settimana, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis ha avanzato l’idea di posticipare la data di scadenza. Come abbiamo anticipato, l’Unione Europea richiede piani di massima qualità, per garantire un futuro florido per la ripartenza dei paesi membri.

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Ad oggi il piano italiano rimane ancora un mistero. Mario Draghi ha assicurato tutti garantendo che non ci saranno ritardi, con l’Italia che presenterà il piano senza ritardi. Per farlo, però, ci vorrà anche la collaborazione dei ministri, eliminando così progetti utopistici. Al loro posto, infatti, ci vorranno investimenti puntali e riforme mirate. Inoltre, l’Italia potrà lavorare con la massima calma, visto le ultime dichiarazioni dell’Unione Europea, che ha quindi garantito la massima flessibilità a tutti i paesi membri.

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