Insegnante deceduta: la causa non è il vaccino: l’esito dell’autopsia

Insegnante deceduta a Napoli qualche giorno dopo il vaccino, l’autopsia esclude il vaccino: la causa è un infarto intestinale

Napoli insegnante vaccino
Annamaria Mantile, foto Facebook

Annamaria Mantile, l’insegnante morta il 2 marzo non è deceduta a causa della somministrazione del vaccino AstraZeneca avvenuta tre giorni prima presso il Vaccine Center della Mostra d’Oltremare di Napoli.

L’autopsia disposta dal magistrato ha evidenziato che la donna è morta a causa di un infarto intestinale. La 62enne si era sentita male già nel pomeriggio di sabato 27 febbraio con nausea e vomito, qualche ora dopo la somministrazione. Dopo la flebo del medico si era ripresa ma nei giorni successivi le condizioni sono peggiorate. Era stata anche visitata da un cardiologo prima del decesso.

I due medici, infatti, sono stati anche iscritti nel registro degli indagati ma ora gli esiti dell’autopsia chiariscono molte cose. La famiglia aveva denunciato la morte e la Procura aveva nominato un collegio di periti. All’esame autoptico erano presenti anche consulenti di parte dei medici indagati.

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Insegnante deceduta dopo il vaccino: ‘assolto’ il vaccino

Insegnante deceduta Napoli
Getty Images

L’indagine sui medici è stata più un atto dovuto mirante proprio a fare completamente chiarezza, senza escludere nulla e far luce su tutti i passaggi della vicenda, dal momento dell’inoculazione della dose fino al decesso. Per la professoressa è stato fatale lo shock emorragico e arresto cardiocircolatorio conseguente all’occlusione intestinale della parete addominale, motivi, appunto, dei dolori e del vomito.

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Le visite del secondo medico chiamato dalla famiglia, il cardiologo, sono state due durante la mattinata del 2 marzo. Il medico aveva anche svolto dei tentativi di rianimazione. Purtroppo sono risultati inutili anche gli interventi del personale del 118 e la corsa al pronto soccorso. Dopo il decesso è stato effettuato anche il tampone Covid ma l’esito è stato negativo.

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