Sondaggi Politici: balzo dei 5Stelle, crolla di due punti il PD

Sono stati diffusi i sondaggi politici aggiornati all’8 marzo. La fiducia degli italiani rimane stabile per la maggior parte dei partiti. Balzo dei 5Stelle mentre perde consensi il Partito Democratico.

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In risalita il partito dell’ex premier Giuseppe Conte (Getty Images)

I nuovi sondaggi sugli orientamenti di voto indicano una sostanziale stabilità per tutti i partiti. E’ l’istituto SWG ad aver diffuso i dati aggiornati all’8 marzo. Dati che indicano anche alcuni sostanziali cambiamenti per due partiti in particolare.

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Guardando alle principali variazioni, esse coinvolgono il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Il primo sconta settimane di lesioni e divisioni interne, mentre nel secondo a fare notizia sono state le dimissioni del segretario Nicola Zingaretti.

Sondaggi politici, avanzano i 5S mentre arretra il PD

 

Come è possibile vedere dai dati, i pentastellati guadagnano quasi un punto e mezzo in appena una settimana. Questo li porta appena sopra il 17,2% delle preferenze. Segno che il rinnovamento richiesto è stato apprezzato dagli elettori vicini al movimento creato da Grillo.

Crollano invece le preferenze per il Partito Democratico, che perde due punti e scende al 16,6 per cento. Evidentemente le dimissioni di Zingaretti pesano e non poco. Sarà

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Gli orientamenti di voto raccolti da SWG

opportuna una seria riflessione per il futuro segretario. Che dovrà necessariamente guidare al rinnovamento del partito.

I dati delle coalizioni

Per quanto riguarda i dati delle coalizioni, il centrodestra si conferma ancora in testa davanti all’ex governo giallorosso. Lega, Fratelli D’ItaliaForza Italia cumulano assieme il 47,3% delle preferenze. Che comunque non basterebbero per formare un partito.

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Il duo formato dal PD e dai 5Stelle si ferma invece al 33,8%. Con i secondi che praticamente hanno dimezzato le preferenze raccolte appena 3 anni prima. Bisogna ora capire se l’alleanza giallorossa sarà ripetuta in futuro. Molto dipende dalle future scelte delle due sponde politiche, con i futuri leader che dovranno necessariamente dettare l’agenda politica.

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