Bonus baby sitter, prorogata la misura: come ottenerla

Il Bonus Baby sitter gode di una proroga dei termini. Una misura importante per molte famiglie, nelle quali diventa complicato seguire da vicino i propri figli.

Bonus Baby sitter
Prorogato il Bonus Baby sitter dall’INPS (Foto di Steve Buissinne da Pixabay)

Il Bonus Baby sitter si rivela in questi mesi di pandemia uno strumento importante per molti genitori. Costretti a stare a casa con i propri figli, i quali hanno necessitato di spese extra per seguire le lezioni attraverso la Didattica a Distanza.

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L’INPS infatti proroga la misura, con la scadenza fissata ora al 30 aprile. Il termine ultimo viene quindi rinviato a due mesi, con la precedente scadenza che risaliva allo scorso 28 febbraio. La comunicazione è avvenuta tramite la circolare n.950 del 5 marzo 2021

Bonus Baby sitter, ecco come chiederlo

Il Bonus può essere chiesto attraverso l’inserimento nel Libretto di famiglia delle prestazioni di lavoro svolte. In modo da dare un maggiore tempo alle famiglie per poter presentare apposita domanda, che verrà poi processata dallo stesso ente.

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I nuclei familiari beneficiari saranno però solo quelli che hanno ottenuto sia la misura prevista dal Decreto Cura Italia che dal Ristori Bis. Misure che valevano, rispettivamente, dal 5 marzo al 31 agosto nel primo caso e dal 9 novembre al 3 dicembre per il secondo.

Modalità di erogazione e beneficiari

Bonus Baby sitter
I nonni i maggiori beneficiari (Foto di 👀 Mabel Amber 👀, Messianic Mystery Guest da Pixabay)

Una volta presentata l’istanza, le famiglie possono usufruire del contributo entro quindici giorni dalla comunicazione di accettazione da parte dell’Inps. La misura varia tra i 1200 e i 2000 a seconda della categoria di appartenenza del lavoratore.

La misura riguarda sia lavoratori autonomi che dipendenti, con gli esercenti delle professioni mediche a fare la parte del leone. Ad usufruire della misura sono stati soprattutto i nonni. Il 61% degli aventi diritto aveva infatti più di 60 anni. Sono state accettate domande per un controvalore di 664,4 milioni di euro. Il monte ore corrisponde a quello svolto da 384mila lavoratori a tempo pieno nell’arco di un unico mese

 

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