Sanremo 2021, le critiche del vescovo a Fiorello ed Achille Lauro

Sanremo 2021 si è concluso non senza suscitare polemiche. Il vescovo della città ligure ha infatti criticato l’esibizione sul palco di Fiorello ed Achille Lauro.

Sanremo 2021
Polemiche per l’esibizione di Fiorello ed Achille Lauro (Getty Images)

Il Festival di Sanremo, edizione 2021, è appena terminata non senza scatenare polemiche. A venire criticata è l’esibizione di Achille LauroFiorello, fortemente biasimata dal vescovo della città ligure.

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Il mons. Antonio Suetta non utilizza mezzi termini per esprimere la sua disapprovazione. A suo modo di veder, quanto mostrato giovedì dalla Rai non sia stato rispettoso per i cattolici. Con il conduttore che aveva una corona di spine, chiaro riferimento ad un simbolo del cristianesimo.

Sanremo 2021, le critiche del vescovo

In una nota il Vescovo analizza i difetti principali visti durante la serata. In particolare si critica il pesante dileggio fatto dal servizio pubblico nei confronti di personaggi importanti per la Chiesa. Soprattutto nel periodo di Quaresima, molto importante per tutti i cattolici.

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La critica maggiore è rivolta a Fiorello. Colpevole di essersi prestato a sconcerie e banalità pur di dare spettacolo. E che, nella visione del prelato, poteva fare molto altro data la sua grande poliedricità, con un talento e una fantasia che invece sfociano in una caduta di stile.

Irriverenza che sfocia in blasfemia

Sanremo 2021
L’esibizione sarebbe stata accusata di blasfemia (Getty Images)

Anche l’atteggiamento di Achille Lauro non ha riscosso consensi. L’artista si è appropriato di simboli religiosi, il che di per sé è già visto come improprio. Ma il vescovo punta il dito contro un atteggiamento irriverente che sarebbe sfociato nella blasfemia.

In buona sostanza si sarebbe oltrepassato il limite tra utilizzo dei simboli religiosi, anche fuori contesto, e la vera e propria blasfemia come accusa il prelato. Tuttavia in conferenza stampa Amadeus difende l’operato del co-conduttore. Ribattendo che l’intento di Fiorello non era offensivo bensì teso all’ironico e allo scherzoso. E questo rispetterebbe ampiamente quelli che sono i valori cristiani.

 

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