Ilva Taranto, le richieste dei pm per i Riva e Vendola

Il processo sulla strage ambientale dell’Ilva di Taranto si avvia ad una conclusione. I pm chiedono le condanne per i riva e l’ex Governatore Nichi Vendola.

Ilva Taranto
Lo stabilimento Ilva di Taranto (Getty Images)

Il processo sui reati ambientali dell’Ilva è vicino ad una conclusione. Come rende noto l’Ansa il processo chiamato “Ambiente Svenduto” coinvolge 47 imputati, tra le quali figurano anche tre società.

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La richiesta del pool dei pm è durissima. Per i fratelli Riva si parla di pene di 28 e 25 anni con le accuse di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele nei luoghi di lavoro.

Ilva Taranto, chiesta condanna anche per Nichi Vendola

Ilva Vendola
L’ex Governatore Nichi Vendola (Getty Images)

Nel processo dell’Ilva tra gli imputati figura anche l’ex Governatore della regione Puglia Nichi Vendola. I magistrati lo accusano di aver esercitato pressioni sull Arpa, l’agenzia ambientale regionale, in modo da “ammorbidire” la posizione della stessa sullo stabilimento siderurgico.

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Il reato è di concussione aggravata in concorso, mentre la pena richiesta è di 5 anni di reclusione. Secondo l’accusa l’ex politico avrebbe scelto di lasciare aperto lo stabilimento perché maggiormente conveniente sul piano politico.

Una storia di veleni che dura da molto tempo

La situazione dell’Ilva di Taranto è una storia che affonda le sue radici alla fine degli anni 50. Da allora bisogna arrivare al 2012 prima che un Gip rilevi una correlazione tra l’aumento esponenziale dei tumori e le emissioni della più grande acciaieria d’Europa.

Ancora ignota però la soluzione ambientale e occupazionale. Chiudere lo stabilimento vorrebbe dire mandare a casa ben 14mila lavoratori, senza considerare l’indotto. Dall’altro lato la situazione è aggravata dalla decisione di Arcelor Mittal di defilarsi dall’accordo firmato nel 2019. A questo punto bisogna capire chi e come affronterà la questione, soprattutto sul piano ambientale. Da anni nel quartiere Tamburi, il più vicino all’impianto, ci sono denunce dei cittadini per i gravissimi rischi legati alla salute.

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