Clubhouse, dubbi sulla privacy: i cinesi ci spierebbero

La nota applicazione Clubhouse subisce le prime critiche. Ci sono infatti delle evidenze che porterebbero a problemi di privacy per la nota app.

I dubbi dell’Università di Stanford su Clubhouse (Getty Images)

 

Clubhouse è l’app del momento. Il social che si basa solo sulla propria voce è nato nell’aprile del 2020, ma a gennaio di quest’anno ha avuto un boom. Dubbi però sorgono su che fine facciano i propri dati, con un’ombra cinese che si staglia all’orizzone.

E’ la Stanford University a lanciare l’allarme. Secondo gli esperti, parte dei dati degli utenti si poggia su una società denominata Agora, che ha sede a Shangai.

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Clubhouse, i dubby sul rispetto della privacy

Le ombre del governo cinese sulla privacy di Clubhouse (Photo by Kevin Frayer/Getty Images)

Nel frattempo il social continua ad aumentare i suoi numeri, grazie alla trovata di basarsi sulle chat audio. Con il successo emergono però anche i primi dubbi, che riguardano la sicurezza dei dati degli utenti. Un tema che coinvolge molti siti e social ben più popolari.

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Infatti, è l’ID che differenzia un utente dall’altro a finire sotto osservazione. Gli esperti della California sostengono che esso venga trasmesso in chiaro ad Agora. Permettendo a quest’ultima di visualizzarlo e di conseguenza di permettere l’accesso anche al governo cinese. Che tra l’altro ha vietato il download della stessa app nei confini nazionali

I tecnici sono al lavoro per risolvere l’inconveniente

Un problema non da poco, in un’era dove la battaglia per i dati e la sicurezza informatica determinano il successo o la morte di un progetto. Per questo il caso ha suscitato un clamore mediatico arrivato fino agli sviluppatori.

Alpha Exploration, che si occupa del progetto Clubhousriferisce di star rafforzando le misure di sicurezza sulla privacy degli utenti. Questo potrebbe porre argine alle polemiche, nonché essere un baluardo che prevenga una fuga di dati verso l’Estremo Oriente.

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