Olimpiadi Tokyo, dimissioni del presidente per frase sessista: cosa ha detto

Olimpiadi Tokyo, polemiche per una frase del presidente del Comitato organizzatore Yoshiro Mori: corsa alla successione

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Le proteste contro Mori (Getty Images)

Non c’è pace intorno alle Olimpiadi di Tokyo. Rinviate lo scorso anno come tante altre grandi e piccole manifestazioni sportive causa Covid, a circa sei mesi dall’inizio (23 luglio) c’è una nuova bufera. Questa volta il protagonista è Yoshiro Mori, presidente del Comitato organizzatore e capo del governo nipponico tra il 2000 e il 2001.

Sarebbe pronto a dimettersi dopo la polemica nata in seguito a frasi ritenute sessiste. La settimana scorsa c’era stata una riunione del Comitato organizzatore. Si stava discutendo della possibilità di aumentare il numero delle donne presenti nell’organismo e dare a loro più ruoli di responsabilità.

A quel punto Mori ha affermato che le riunioni con donne richiederebbero più tempo per le discussioni, “le donne sono competitive” e che quando una vuole parlare anche altre si sentono in dovere di intervenire, “quindi, parlano tutte”.

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Le sue parole non sono piaciute a molti. Mori si è scusato ma pare che ciò non basterà a evitare le dimissioni. Hanno preso posizione contraria a questa affermazione anche alcuni sponsor delle Olimpiadi come la Toyota e il Cio, il Comitato Internazionale Olimpionico.

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Yoshiro Mori (Getty Images)

Con le dimissioni di Yoshiro Mori che sembrano ormai prossime è subito partita la corsa alla sostituzione. Domani ci sarà la riunione straordinaria del direttivo del Comitato organizzatore e Mori in quell’occasione potrebbe rassegnare le proprie dimissioni. Sono vari i principali candidati ma secondo Kyodo News il nome più papabile è Saburo Kawabuchi, ex presidente della Federazione calcio del Giappone.

Sui Giochi Olimpici resta alta l’allerta per l’emergenza sanitaria. Martedì scorso il Comitato ha diffuso l’ultimo documento che riguarda la sicurezza. In 33 pagine è scritto chiaramente che sono vietate le strette di mani e gli abbracci e in caso di infrazione c’è il rischio espulsione.

Tanti i comportamenti raccomandati, principalmente riguardano le limitazioni dei contatti non necessari ma allo stesso momento saranno distribuiti gratuitamente 150mila preservativi.

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Tutti gli atleti per arrivare in Giappone dovranno sottoporsi a tampone entro 72 ore. Un nuovo test sarà effettuato appena atterrati poi ogni quattro giorni. Nessuna quarantena dunque e in caso di positività scatterà l’esclusione dai Giochi.

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