Sonia Di Maggio, ha confessato l’uomo fermato questo mattina vicino alla stazione di Otranto. Si cerca l’arma del delitto
Era stato cercato tutta la notte e questa mattina i carabinieri hanno posto fine alla fuga di Salvatore Canfora nei pressi della stazione di Otranto. Il 39enne di Torre Annunziata era il principale indiziato e in caserma ha confessato di essere lui l’assassino di Sonia Di Maggio, la ragazza 29enne di Rimini uccisa ieri in Puglia.
I due sono stati fidanzati e l’omicidio è stato causato dalla gelosia dell’ex che fino a giugno scorso è stato ricoverato presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa, in provincia di Caserta.
Quando è stato fermato questo mattina Canfora indossava gli stessi abiti di ieri quando ha ferocemente accoltellato la ragazza, ospite del nuovo fidanzato a Minervino di Lecce, piccolo paese nel Salento.
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Femminicidio Sonia Di Maggio: si cerca l’arma
Ha confessato l’uomo fermato per l’assassinio della 29enne uccisa in Salentohttps://t.co/iZSmjT4xeM
— Agi Agenzia Italia (@Agenzia_Italia) February 2, 2021
I sospetti sono caduti subito su di lui grazie alle decisive testimonianze dei presenti. L’uomo ha dichiarato di aver gettato l’arma del delitto che al momento ancora non si è trovata.
Canfora ha provato ad aggredire il nuovo fidanzato di Sonia. La ragazza l’ha difeso ed è stata accoltellata alla gola e al viso. Dopo il delitto Canfora è fuggito a piedi. La ragazza era ancora viva e in una pozza di sangue quando sono stati chiamati i soccorsi.
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Il fidanzato ha telefonato alla madre per raccontare l’accaduto. La donne ha affermato che erano già stati minacciati. L’assassino già in passato era stato in galera per aver accoltellato un parcheggiatore abusivo.