Brescia, comune nega cittadinanza onoraria a Liliana Segre: mantenuta quella a Mussolini

Un comune nel bresciano decide di negare la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. Mantenuta invece quella a Benito Mussolini.

cittadinanza onoraria Liliana Segre
La senatrice italiana Liliana Segre (Getty Images)

La senatrice Liliana Segre è oramai una vera e propria icona soprattutto per la politica italiana, con il riconoscimento di senatrice a vita riconosciutole dal presidente Mattarella nel 2018. Ma nonostante i numerosi riconoscimenti e le sue testimonianze riportate nelle scuole di tutta italia, la senatrice ha visto negarsi la cittadinanza onoraria dal comune di Adro, provincia di Brescia. Infatti il comune ha “giustificato” la decisione attraverso un post pubblicato dal sindaco leghista Paolo Rosa.

POTREBBE INTERESSARTI >>> Uccisa a 17 anni per gelosia, l’amica: “L’ho vista con un occhio nero”

La lettara del primo cittadino di Adro è rivolta all’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Un lungo testo in cui Paolo Rosa esordisce affermando: “La signora Segre non ha mai avuto a che fare con il nostro paese, né noi siamo stati parte della sua storia“. Il sindaco ha ribadito che il rapporto tra la cittadina e la senatrice non c’è mai stato, per questo motivo non le verrà conferita la cittadinanza.

Inoltre poi Paolo Rosa ha risposto lanciando un’attacco all’Associazione Partigiani etichettandoli come “sciacalli”. Secondo il primo cittadino l’Anpi vorrebbe solamente polemizzare sulla sua amministrazione, usando la storia della signora Segre per fare polemica. Ma l’incoerenza sta nel mantenere la cittadinanza onoraria a Mussolini, che la ottenne nel 1924. Adro fu il sesto paese bresciano a dare la cittadinanza onoraria a Mussolini ed ancora oggi è al centro di discussioni politiche.

Adro nega la cittadinanza onoraria a Liliana Segre: la risposta dell’Anpi

Cittadinanza onoraria Liliana Segre
Il comune nel bresciano nega il riconoscimento alla senatrice (Getty Images)

Non si è fatta attendere la risposta dell’Anpi sulle posizioni del sindaco di Adro Paolo Rosa. Infatti Gualtiero Tonoli, rappresentante cittadino dell’associazione dei partigiani afferma di essere stupito, anche perchè conferire un riconosimento tale non costa niente. Inoltre il dolore dell’associazione consiste proprio nel fatto che il comune decise di intitolare una scuola a Gianfranco Miglio, uno degli ideologi della Lega.

POTREBBE INTERESSARTI >>> Masterchef, addio ad Alberto Naponi: aveva 76 anni

Una scuola tappezzata di adesivi leghisti e con panchine in cui le panchine avevano inciso a laser Il Sole delle Alpi, simbolo scelto nel 1995 per la bandiera della Padania. Inoltre la stessa scuola ha deciso di vietare la mensa ai bambini extracomunitari. Ma c’è poco da stupirsi, visto che il comune di Adro ha inaugurato il “Museo del Ricordo”, nato dalla collezione di circa 10 mila cimeli storici e militari della R.S.I.

Nel museo sono esposti i cimeli del periodo peggiore della nostra storia, infatti si trovano pugnali, sciabole, bombe a mano e d’aereo, bossoli di proiettili d’artiglieria di vario calibro, divise della R.S.I. e delle S.S. tedesche. Inoltre troviamo anche mostre di foto di Mussolini oltre che studenti in divisa nera, tipica del periodo fascista.

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy