Cartelle esattoriali, arriva un un altro slittamento: la nuova data

Cartelle esattoriali, la decisione del governo nel Consiglio dei Ministri. L’intervento ha impedito le partenze previste lunedì prossimo

2021
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Nuovo slittamento per cartelle esattoriali e altri atti fiscali. Dopo il rinvio al 31 dicembre 2020, nuovo stop al 31 gennaio 2021. Lo ha deciso il governo con un decreto legge approvato durante il Consiglio dei Ministri. La norma riguarda vari atti fiscali: notifica degli atti di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica, di accertamento, di liquidazione, di contestazione ma anche di irrogazione delle sanzioni.

Slittano da dicembre al 31 gennaio anche la scadenza dei versamenti che derivano dalle cartelle di pagamento e delle entrate tributarie.

Rinviato all’ultimo giorno di gennaio anche gli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi. Lunedì sarebbero partite 50 milioni di cartelle esattoriali. L’intervento di ieri è arrivato in extremis e è solo un tassello in attesa di un intervento più grande più a lungo termine.

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Cartelle esattoriali, le decisioni del governo

Durante il Consiglio dei Ministri di ieri sera si è parlato anche del nuovo scostamento di bilancio e l’obiettivo era proprio consentire questo rinvio. Dopo i 100 miliardi chiedi nello scostamento del 2020, ore si aggiungono al 32 miliardi.

Ovviamente prima di mettere nero su bianco la riforme più strutturali, ci sarà bisogno dell’approvazione del Parlamento dell’exstra deficit. Mercoledì scorso il vice ministro dell’Economia Antonio Misiani aveva parlato di due punti fondamentali per la cosiddetta “pace fiscale”, ossia il saldo e lo stralcio.

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Non si tratta quindi di una sanatoria, si vuole individuare chi le tasse non le ha pagate perché impossibilitato dalle restrizioni (soprattutto le attività più colpite come la ristorazione) e chi l’ha evase. Dunque da una parte il saldo, il versamento dovuto con una lunga rateizzazione, e una parte stralciata, eliminata o separata.

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