Recovery approvato ma Italia Viva si astiene: è strappo nel governo

Recovery, dopo un CdM di quattro ore c’è l’accordo nell’esecutivo ma le due ministre di Renzi si astengono

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Il Recovery plan è stato approvato, il governo ha dato l’ok. Resta però la spaccatura con Italia Viva: le due ministre del partito di Renzi, Teresa Bellanova e Elena Bonetti, si sono astenute con il capo del partito che ha dichiarato che nelle prossime ore deciderà se uscire o meno dal governo. Tutto però fa propendere per la prima possibilità.

Ieri a Porta a Porta Maria Elena Boschi ha respinto ancora le accuse che la crisi non sia dovuta alle poltrone per avere qualche ministero in più, crisi nata invece, sostiene, sul merito e del merito del Recovery, “Ho fatto il giro di tutti i ministeri stando ai giornali” mentre Renzi prima del CdM aveva affermato che si sta parlando di dimissioni e non di rimpasto.

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La ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, quota Italia Viva

L’ultimo scontro tra M5S e Italia Viva è sul Mes, assente nel piano. Motivo per cui le ministre hanno deciso di astenersi. “Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto” è la replica di Conte. In mattinata dovrebbe il partito dovrebbe decidere quale strade intraprendere e nel pomeriggio in una conferenza stampa comunicare qual è la decisione presa. Se quindi il Recovery c’è, il governo che l’ha approvato potrebbe non esserci più.

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Recovery, qual è il piano

Con l’approvazione del Recovery di 210 miliardi nasce il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che come ha spiegato il ministro dell’Economia Gualtieri “dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea”.

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Nella nota di Palazzo Chigi sono spiegate le sei missioni, i principali campo d’interventi: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute.

 

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