Decreto Ristori, Cgia: “Coperto solamente il 25% delle perdite

Secondo un’indagine della Cgia, il decreto ristori avrebbe coperto solamente il 25% delle perdite subite totali: i dati.

Decreto ristori
I dati della Cgia sul nuovo dl (Getty Images)

Una nota della Cgia, di Paolo Zebeo, ha svelato che il decreto ristori che ha offerto dei compensi economici a fondo perduto per artigiani, piccoli commercianti, ristoratori ed esercenti colpiti dal Covid, ha coperto solamente il 25% delle perdite totali. Proprio per questo motivo Zebeo non esclude che a seguito delle difficoltà negli ultimi mesi circa 350mila piccole e micro aziende sono destinate a chiudere entro fine anno.

Per questo motivo la Cgia chiede un cambio di marcia, visto che non è possibile passare dalla logica dei ristori a quella dei rimborsi. Infatti un primo passo potrebbe essere l’abbattimento dei costi fissi, come indicato anche dalla Commissione Europea nei giorni scorsi.  Zebeo ha ricordato che lo sforzo economico messo in atto dal governo non ha precedenti, ma nonostante ciò la situazione può addirittura peggiorare nel periodo natalizio.

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Decreto Ristori, la Cgia chiede un ulteriore aiuto: “Con questa situazione potrebbero fallire le piccole aziende”

decreto ristori
La denuncia della Cgia sulla situazione italiana (Getty Images)

Sono tanti i problemi che ad oggi affliggono l’economia italiana, tra questi troviamo una burocrazia intollerabile e un crollo verticale degli investimenti pubblici e privati. A confermare tale dato ci ha pensato il segretario della Cgia, Renato Mason, che atteesta che da Gennaio potrebbero andare in seria difficoltà tante aziende, specialmente quelle di piccola dimensione.

Per permettere la ripresa economica, sono diversi i provvedimenti dell’Unione Europea. Infatti la Commissione Europea ha imposto alle banche l’azzeramento in 3 anni dei crediti a rischio non garantiti e in 7-9 anni per quelli con garanzia reali. Mason però afferma che questa misura porterà tantissime banche ad adottare estremo rigore nell’erogare i prestiti. Infatti la Cgia considera tale misura come inopportuna. Infine l’associazione ha affermato che con molte probabilità questo periodo critico sarà esteso al 2021.

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L.P.

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