Campania e Toscana in zona arancione: cinque Regioni in zona gialla

Regione Campania in zona arancione con Toscana, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano. Cinque Regioni in zona gialla.

Campania arancione

La Regione Campania in zona arancione dopo i diciannove giorni di zona rossa e lockdown light. Nelle prossime ore il Ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbe apporre la propria firma sulla nuova ordinanza. Assieme alla Regione amministrata da Vincenzo De Luca, anche Toscana, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano escono dall’area a maggior criticità. La decisione è avvenuta in seguito all’analisi dei dati ad opera della Cabina di Regia tenutasi oggi. L’ordinanza in vigore da domenica 6 dicembre.

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Campania in zona arancione: cinque Regioni in zona gialla

Campania arancione

Cinque Regioni nella fascia a minor livello di criticità: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria in zona gialla! In questi territori riapriranno bar e ristoranti, ma soltanto fino alle 18. Si potrà uscire dal proprio Comune senza necessità di giustificare lo spostamento.

Per gli abitanti di Campania e Toscana resta in vigore il divieto di spostarsi in un Comune diverso da quello di residenza se non per motivi di salute, lavoro o necessità. Ancora chiusi bar e ristoranti 7 giorni su 7 in zona arancione, asporto consentito fino alle ore 22 e nessuna restrizione oraria per le consegne a domicilio.

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Sebbene la pressione sui servizi sanitari sia ancora molto elevata, si osserva complessivamente un miglioramento dell’epidemia sul territorio nazionale con riduzione della velocità di trasmissione, riduzione dell’incidenza calcolata negli ultimi 14 gg e diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva. Questo quadro nazionale sottende un quadro diversificato a livello Regionale e sub-regionale.

L’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo un’ulteriore significativa diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione segnalati e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri.

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