L’Istituto Pascale di Napoli cura i pazienti stomitizzati a casa con un’app

L’Istituto Pascale di Napoli cura i pazienti stomitizzati con il progetto Sos Stomia. Un grande beneficio in tempi di pandemia

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Istituto Pascale di Napoli (foto pagina Facebook)

Chi è stomitizzato sa bene quali sono le difficoltà. Anche l cose più semplici che si potevano fare prima dell’intervento diventano più complicate. L’assistenza deve essere intensa e continuo ma in tempi di pandemia la situazione diventa ancora più difficile.

Così l’Istituto Pascale per la cura dei tumori di Napoli sfrutta la tecnologia che poter curare a casa i pazienti ma senza visite a domicilio e senza intasare l’ospedale. Da ieri è entrato nel vivo il progetto Sos Stomia che all’inizio dell’anno il viceministro alla Sanità Sileri aveva già presentato.

Il progetto era stato anche premiato durante l’ultimo Forum PA Sanità e rappresenta per i malati cronici e una grande opportunità. Così come i medici e gli esperti che possono continuare a curare lavorando in smart working.

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Istituto Pascale, pazienti curati da remoto

Quella della stomia è una condizione che può essere gestita anche da remoto, scrive Il Riformista riportando le parole di Paolo Delrio, capo Dipartimento Chirurgia Oncologia Addominale dell’Istituto dei tumori di Napoli.

I pazienti si registrano sulla piattaforma e così interagendo con i sanitari ricevono tutte le informazioni per le cure del caso. Un supporto tecnologico che in tempi di Covid è come una manna dal cielo. Un progetto utile durante la pandemia, ha detto Attilio Bianchi, direttore generale del Pascale.

In casi eccezionali e necessari lo spostamento è sempre consentito e l’ospedale è pronto ad accogliere i pazienti, ma l’app è un aiuto fondamentale soprattutto per chi ha particolari disabilità o difficoltà a spostarsi a causa della distanza.

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