Covid, l’avvertimento del primario: “Così si torna a morire in casa”

La situazione Covid preoccupa l’Italia, con il primario del Sacco che avverte: “Avanti così e si torna a morire in casa”.

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Le parole di Viecca, primario del Sacco di Milano (Getty Images)

La seconda ondata da Covid-19 ha investito l’Italia violentemente, con il paese che adesso si trova in preda ad una nuova emergenza sanitaria, con oltre 20mila casi al giorno. La città più colpita al momento è nuovamente Milano, con il cpoluogo lombardo che sta facendo registrare 5mila casi al giorno.

Ma non solo, infatti gli ospedali stanno tornando ad affolarsi. A testimoniarlo è proprio il primario dell’ospedale Sacco di Milano, Maurizio Viecca, che senza mezzi termini ha affermato: “Gli ospedali di Milano sono al collasso e non c’è più posto per i pazienti. Se si continua così si rischia di morire a casa“. Una situazione preoccupante, visto che la percentuale di tamponi positivi nel capoluogo lombardo è del ben 17%.

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Covid, il primario del Sacco di Milano: “La crisi degli ospedali dovuta a mancanza di personale”

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Le dichiarazioni del cardiologo al Sacco di Milano (Getty Images)

Maurizio Viecca ha continuato la sua intervista sottolineando un fattore importante. Infatti la crisi degli ospedali, per il primario di cardiologia al Sacco di Milano, non è tanto dovuta alle strutture ma dalla mancanza di personale. Infatti come riporta Viecca, rispetto alla stagione primaverile, tanti medici si sono ammalati ed adesso non possono lavorare in ospedale.

Per il primario di Cardiologia adesso è il momento di adottare subito delle soluzioni per evitare di imbattersi in scenari peggiori. Tra le soluzioni proposte da Viecca troviamo l’evitare i contatti pubblici, utilizzare pulmann privati a uso turistico ed infine maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine.

Infine Viecca ha riportato uno studio dell’Università di Washington, secondo il quale se si usasse correttamente la mascherina avremmo migliaia di morti in meno e il lockdown sarebbe risolutivo e breve. Infatti per il primario, proprio i controlli sul corretto utilizzo della mascherina sono un dovere sia sociale che morale.

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L.P.

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