È morta la critica d’arte Lea Vergine. Ieri l’addio al compagno

È morta Lea Vergine, la critica e curatrice d’arte si è spenta a Milano. Ieri era scomparso il compagno Enzo Mari, entrambi causa Covid

Lea Vergine
Lea Vergine (foto Facebook)

Addio alla critica e curatrice d’arte Lea Vergine che si è spenta questa mattina a Milano all’età di 82 anni. Due perdite importanti a un giorno di distanza dell’arte. Solo ieri si era spento il suo compagno a 88 anni, l’apprezzatissimo designer di fama mondiale Enzo Mari. Tutt’e due erano ricoverati al San Raffaele per coronavirus.

Lea Buoncristiano, questo il suo vero nome, era nata a Napoli nel 1938 ed è stata una figura importante nell’arte contemporanea degli ultimi cinquant’anni. Nota soprattutto per Il corpo come linguaggio, saggio del 1974, aveva studiato a fondo la fisicità nell’arte. Nel 1980 invece pubblicò L’altra metà dell’Avanguardia 1910-1940, uno studio sugli inizi della corrente artistica all’inizio del XX secolo.

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Lea Vergine: “L’arte non è necessaria, è superflua”

Questa sua frase potrebbe sembrare quasi una contraddizione pronunciata da chi ha dedicato la sua vita all’arte, ma la Vergine spiegava che proprio perché non si tratta di una cosa necessaria aiuta a rendere felici perché non viene utilizzata nella vita di tutti i giorni.

Come molti artisti la rottura delle regole mentali della società, è una regola morale e così la Vergine ha fatto in gioventù. Sposata giovanissima, quando conobbe Mari a Napoli convivevano e furono accusati di concubinaggio. Così andarono a Milano e lì si sposarono nel 1978.

Collaboratrice di quotidiani come il Manifesto e il Corriere della Sera, viene ricordata per altri testi importanti nella critica d’arte come Body art e storie simili del 2000, Ininterrotti transiti dell’anno successivo e L’arte non è faccenda di persone perbene. Conversazione con Chiara Gatti, libro pubblicato nel 2016.

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