Covid, paziente muore al Cotugno dopo essere stato respinto dal Pellegrini

Un uomo di 70 anni positivo al Covid 19 è morto nel Pronto Soccorso dell’ospedale Cotugno di Napoli: in precedenza era stato respinto dal Pellegrini per mancanza di postiCovid

Nella giornata di ieri, 11 ottobre, un uomo di 70 anni positivo al coronavirus è morto al Pronto Soccorso dell’ospedale Cotugno di Napoli. L’anziano, secondo quanto riferito da Fanpage, era stato in precedenza rifiutato dal Pellegrini per mancanza di posti. I parenti del paziente hanno lamentato dei ritardi nei soccorsi, ma il Cotugno ha prontamente chiarito che l’uomo era arrivato già in gravissime condizioni e che è stato fatto di tutto per rianimarli, ma senza successo.

Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, i familiari dell’uomo avrebbero chiesto il ricoveri nei giorni precedenti ma si era paventata la possibilità di un trasferimento fuori regione a causa della mancanza di posti letto in Campania. A quel punto l’anziano, già malato di diabete, con ipertensione ed altre patologie pregresse, era stato portato al Pronto Soccorso del Pellegrini venendo rifiutato sempre per lo stesso motivo. L’ambulanza l’ha quindi prontamente portato al Cotugno dove il decesso è avvenuto dopo un’ora circa.

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Covid, paziente muore al Cotugno dopo i soccorsi: la nota dell’ospedale

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Ospedale Covid

L’azienda Ospedaliera dei Colli, tra cui c’è il Cotugno, ha rilasciato una nota ufficiale in risposta anche ai familiari che hanno accusato di ritardi nei soccorsi: “Il paziente, di 70 anni, diabetico e iperteso, è arrivato con ambulanza del 118 presso il presidio ospedaliero in condizione gravissime ed è stato assistito, senza alcuna attesa, dal personale sanitario al momento del ricovero in Pronto Soccorso. L’uomo presentava una saturazione molto bassa ed è stato sottoposto a emogasanalisi e altri esami che hanno confermato il grave quadro di insufficienza respiratoria. Immediatamente gli sono stati somministrati ossigeno ad alti flussi e terapia steroidea e sono stati allertati i rianimatori. Nonostante ciò, il quadro di insufficienza respiratoria è peggiorato ed è stato necessario ricorrere a manovre rianimatorie per circa un’ora senza, però, riuscire a ristabilire le funzioni cardiorespiratorie”.

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