Made in Sud, i proprietari del programma indagati dalla Guardia di Finanza

Made in Sud, avrebbero emesso fattura false per rilevare quote del Teatro Cilea: otto perquisizioni, indagate venti persone

Il nucleo di polizia-economico finanziario della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito otto perquisizioni a carico di altrettante persone appartenenti al mondo della produzione televisiva e teatrale come disposto dalla Procura della Repubblica di Napoli.

L’accusa è che con l’emissione di fatture false si sarebbero procurati i soldi per rilevare quote della società che gestisce il teatro napoletano Cilea. Tra queste persone ci sono gli imprenditori Ferdinando Mormone e Mario Esposito, ritenuti i patron della trasmissione Rai Made in Sud che non risulta coinvolta nell’indagine.

Nell’operazione dell’acquisizione ci sarebbe anche Luigi Schiavo che della società Alma è socio di minoranza le cui quote però sono attualmente sono sequestro per reati finanziari commessi secondo una sentenza di primo grado per evazione.

Otto sono le persone che hanno subito decreti di perquisizione mentre sono in tutto venti gli indagati per presunti reati che vanno dal 2015 al 2019.

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Made in Sud, nel mirino l’acquisizione del società del teatro

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Le società Tunnel Produzioni srl e Red Carpet srl sono entrambe riconducibili a Mormone ed Esposito che due anni fa comprarono la società che gestisce il teatro. Poco prima del lockdown, il 5 marzo scorso, i finanzieri compirono delle perquisizioni per chiarire degli aspetti di alcune società di considerate cartiere le cui attività fittizie avevano attirato l’attenzione dei militari. Le fatture emesse di queste attività e il denaro guadagnato, secondo l’accusa, sarebbe stato reimpiegato in altre attività economiche.

Il programma Made in Sud è uno dei più seguiti della Rai, in onda sul secondo canale dal 2012.La crescita della trasmissione è stata esponenziale fin dal 2008 quando andava in onda su Comedy Central (già con l’attuale conduttrice Fatima Troppa), prima di passare su MTV Italia.

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