La nuova era dei due papi e la rivoluzione comunicativa di Francesco

Due dei libri più autorevoli sulla nuova era di Papa Francesco e un parterre di grande prestigio scientifico, accademico e giornalistico. Sono questi gli ingredienti della tavola rotonda dedicata al tema “La nuova era dei due Papi e la rivoluzione di Papa Francesco” che si svolgerà Giovedì 10 Luglio alle ore 18 presso la Sala degli Angeli dell’Università Suor Orsola Benincasa.

L’iniziativa è stata organizzata dal primo Master italiano in Mediazione e Comunicazione interreligiosa ed interculturale in collaborazione con il Centro Interuniversitario campano di Ricerca bioetica e con l’Unione della Stampa cattolica italiana, in occasione della presentazione del volume “Pronto? Sono Francesco. Il Papa e la rivoluzione comunicativa un anno dopo”, scritto dal direttore di Rai Vaticano, Massimo Enrico Milone, e del volume “Con le periferie nel cuore”, scritto dal decano dei vaticanisti Rai Raffaele Luise, direttore scientifico del Master in Mediazione e Comunicazione interreligiosa ed interculturale dell’Università Suor Orsola Benincasa.

L’incontro sarà introdotto da Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, e da Franco Maresca, segretario generale dell’UCSI. Discuteranno dei temi dei due libri, insieme con gli autori, Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del pensiero politico all’Università Suor Orsola Benincasa, Lorenzo Chieffi, direttore del Centro Interuniversitario campano di Ricerca Bioetica, e Don Tonino Palmese, vicario episcopale della Carità, Giustizia e Pace della Curia di Napoli e referente regionale dell’associazione Libera – Nomi e numeri contro le mafie.

Presentazione del volume “Pronto? Sono Francesco. Il Papa e la rivoluzione comunicativa un anno dopo”

Un anno di pontificato ripercorso attraverso le parole di Papa Francesco ai giornalisti. Un itinerario che ha inizio con la prima udienza pubblica di Papa Francesco, concessa proprio ai rappresentanti dei media, oltre seimila, riuniti nell’Aula Paolo VI il 16 marzo 2013, all’indomani del Conclave, fino all’intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli il 5 marzo 2014, che offre una panoramica ad amplissimo raggio sul primo anno di pontificato e le sfide che attendono oggi la Chiesa.

Massimo Milone lo racconta con gli occhi del cronista e del testimone. Arrivato a Roma nel giorno in cui Papa Benedetto XVI annunciava la sua rinuncia al pontificato, dopo aver diretto per dieci anni la redazione del TGR Campania, ha voluto raccogliere e mettere insieme quanto Papa Francesco, in un anno, ha detto ai giornalisti sul ruolo e le responsabilità dei media. Rivisitando il complesso rapporto tra Chiesa e mondo dell’informazione, Milone si interroga inoltre su una professione, quella giornalistica, che oggi, specialmente in Italia, richiede più che mai una rivoluzione etica per rigenerarsi. Per capire Papa Francesco e la sua ‘rivoluzione’ dello Spirito, secondo Milone, occorre tentare di ‘leggere’ la sua concezione di comunicazione e di informazione provando ad analizzare contenuti, linguaggio, gestualità, collocandone l’operato in continuità rispetto al Magistero dei predecessori, ma considerandolo rivoluzionario per quanto riguarda modalità, tempi, stile, obiettivi.

L’autore analizza così il linguaggio diretto e colloquiale di Papa Francesco, i suoi discorsi ai comunicatori e i contenuti di un rapporto mediatico che segna decisamente un cambio d’epoca.

Presentazione del volume “Con le periferie nel cuore”

Papa Francesco ha innescato una vera e propria “primavera” nella Chiesa introducendo gesti, costumi, atteggiamenti che hanno destato l’attenzione del mondo. Raffaele Luise, decano dei vaticanisti Rai, ricostruisce da appassionato narratore alcuni snodi del primo anno di pontificato: dalla scelta di abitare a Santa Marta alla visita a Lampedusa. E lo fa raccontando i fatti in tutta la loro forza ma anche e soprattutto dando voce per la prima volta ad un ventaglio di personalità del mondo della cultura e del pensiero da Leonardo Boff a Gustavo Zagrebelski, da Stefano Rodotà a Umberto Galimberti, da Massimo Cacciari a Moni Ovadia, a riprova di quanto Bergoglio stia incidendo non solo sulla Chiesa ma sulla società tutta. Ne nasce una sorta di dialogo a distanza tra credenti e non credenti, articolato intorno ai principali temi del pontificato e arricchito da “inserti” poetici.

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