Pompei ed i cani randagi: risponde la Soprintendenza

Pompei. Gli animalisti possono stare tranquilli perchè ai simpatici ospiti a quattro zampe del sito pompeiano non verrà torto nemmeno un pelo. A renderlo noto è la stessa Soprintendenza Speciale di Pompei in una nota stampa. L’ufficio diretto dal soprintendente Massimo Osanna, ancora una volta risponde in prima persona alle critiche che in questi giorni stanno arrivando da animalisti e da una parte delle guide turistiche che nei giorni scorsi avevano scritto proprio al soprintendente per protestare contro la venuta di una pattuglia di accalappiacani dell’ASL Napoli 3 Sud.

La Soprintendenza accoglie con pieno favore e massima collaborazione il provvedimento del Comune di Pompei volto a risolvere la questione del randagismo interno all’area archeologica di Pompei. Al fine di garantire la tutela e la sicurezza dei visitatori e al tempo stesso di salvaguardare i piccoli ospiti del sito verrà sottoscritto un accordo tra Soprintendenza, Comune e Asl per avviare un sistematico controllo sanitario di tutti i cani presenti , che saranno censiti, sterilizzati e microchippati in modo da eliminare qualsiasi possibile fonte di pericolo o di diffusione di patologie per i turisti, in ottemperanza alla legge della Regione Campania numero 16 del 24 novembre 2001 in materia di Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo in materia di randagismo. E’ esclusa, dunque, qualsiasi forma di intervento drastico nei confronti degli animali che, una volta effettuate tutte le verifiche sanitarie, potranno continuare a circolare liberamente, ma sotto controllo, nel sito che in quanto area archeologica è per sua natura aperta su vari fronti“.

Nessuna azione brutale dunque nei confronti dei cani randagi bensì un intervento di censimento, di sterilizzazione ove necessario ed un controllo sanitario (che a detta di alcuni, già avviene per conto di associazioni di volontariato) che sarà svolto in via ufficiale mediante un accordo tra Soprintendenza e ASL. Ancora una volta Massimo Osanna ed il suo staff non si nascondono dietro le porte degli uffici di via Villa dei Misteri, ma al contrario rispondono in maniera chiara e tempestiva ad una nuova bufera mediatica, così come avvenuto recentemente per la ben più seria vicenda della casa del Criptoportico.

La sensazione è che a Pompei si sia avviato un nuovo corso di gran lunga diverso da quello al quale eravamo abituati fino a poco tempo fa. Pompei bene comune ha bisogno prima di tutto di riconquistare l’interesse della comunità, al di là dei polveroni mediatici e di per se questa apertura verso il dialogo ed il confronto non può che essere vista in maniera positiva.

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