Terra dei Fuochi, ecco il piano del Governo

Si è tenuta ieri a Palazzo Chigi la prima riunione del comitato interministeriale “Terra dei Fuochi”, presieduta dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, alla quale hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, i ministri dell’Ambiente, tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, della Difesa, Mario Mauro, dei Beni e attività culturali e turismo, Massimo Bray, della Salute, Beatrice Lorenzin, della Coesione territoriale, Carlo Trigilia e il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico. È intervenuto anche il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.

Il governo ha voluto riunire il comitato previsto dal decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri esattamente il giorno dopo la conversione del provvedimento in legge. È la conferma che terra dei Fuochi è una priorità. La riunione è servita per fare il punto della situazione.

Azioni già intraprese sulla base del testo del decreto-legge come approvato dal Consiglio dei ministri:

1) Il 23 dicembre è stata emanata, in anticipo rispetto al termine previsto dall’articolo 1, comma 1, la direttiva dei Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare e della salute, d’intesa con il Presidente della regione Campania, per dare il via al gruppo di lavoro incaricato di svolgere le indagini sul territorio della Campania;

2) Con la direttiva del 23 dicembre sono stati individuati i 57 comuni delle province di Napoli e Caserta considerati prioritari nell’indagine, sulla base delle indicazioni della Regione Campania;

3) Il gruppo di lavoro tecnico, coordinato dal commissario dell’Agea, ha svolto 4 riunioni plenarie e 3 come sottogruppo scientifico, definendo in particolare, per la prima volta ed in tempi molto rapidi, una metodologia comune per le indagini e un modello scientifico unico di riferimento. Sulla base delle previsioni del testo è stata avviata la raccolta dei dati già in possesso delle diverse amministrazioni e mai messi a sistema prima d’ora, che confluiranno in una piattaforma informatica dell’Istituto zoo profilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise. Agea in particolare ha messo a disposizione i rilievi fotografici digitali storici che consentono di individuare con esattezza tutti i terreni nei quali sono stati effettuati scavi in un arco circa ventennale (dal 1996 per l’esattezza, mentre per i periodi anteriori sono disponibili fotografie che consentono un grado di precisione minore). Inoltre, l’Ispettorato Generale del Ministero dell’ambiente sta mettendo a disposizione della piattaforma condivisa i dati del telerilevamento “termico” in una porzione rilevante della “terra dei fuochi” per la quale si hanno già risultati utilmente valutabili. Si tratta di uno degli elementi conoscitivi più importanti nel primo step delle attività previste dal decreto e tecnologicamente più evoluti.

Programma degli interventi da assumere nei prossimi mesi:

1) Sulla base delle risultanze derivanti dalla relazione che il gruppo di lavoro tecnico è tenuto a predisporre per la fine di febbraio, sarà possibile emanare un primo provvedimento di perimetrazione con l’interdizione dall’uso agricolo per i terreni, presenti nel territorio dei 57 comuni prioritari, rispetto ai quali dovessero emergere evidenze tali da giustificare tale tipo di provvedimento. Con il medesimo provvedimento potranno essere indicati anche terreni da destinare a colture no food;

2) Individuazione degli ulteriori comuni della Regione Campania nei quali svolgere analoghe indagini con una ulteriore direttiva dei tre Ministri competenti;

3) Per garantire il massimo rigore scientifico, la Camera ha stabilito correttamente che in caso di dubbio, dovranno essere svolte ulteriori indagini in loco nei 90 giorni successivi dal primo provvedimento, sulla base delle quali sarà possibile emanare un definitivo provvedimento di perimetrazione con l’interdizione dall’uso agricolo per i terreni, presenti nel territorio dei medesimi 57 comuni prioritari, rispetto ai quali dovessero emergere evidenze tali da giustificare tale tipo di provvedimento e per i terreni i cui proprietari si sono rifiutati di consentire l’eventuale accesso. Con il medesimo provvedimento potranno essere indicati anche terreni da destinare a colture no food;

4) tolleranza zero per chi non collabora: nel caso di impossibilità dell’accesso ai fondi per causa imputabile ai proprietari dei medesimi, è prevista l’inclusione d’ufficio nell’ambito dei terreni interdetti alla produzione agroalimentare e l’esclusione da qualsiasi finanziamento o incentivo per tre anni;

5) tutela degli agricoltori onesti: i provvedimenti di interdizione dall’uso agricolo o di limitazione solo a determinate colture no food delle coltivazioni potranno essere revocati solo nel caso di dimostrata bonifica del terreno o del venire meno delle motivazioni del provvedimento di interdizione;

6) pubblicità e trasparenza delle informazioni: i risultati delle indagini tecniche per la mappatura dei terreni saranno pubblicati sui siti internet dei Ministeri competenti e della Regione Campania.

7) controlli sanitari sulla popolazione , nelle more della conversione del DL con l’emendamento, l’ISS ha già iniziato a raccogliere i dati statistico-epidemiologici, anche derivanti da suoi progetti, quale Sentieri, per essere pronto a dar seguito agli impegni che l’emendamento gli assegna.

Impostazioni privacy