I Marlene Kuntz finiscono al museo

Marlene Kuntz vs signorina Else” è una delle prime incursioni tra cinema muto e musica rock prodotte dal Museo Nazionale del Cinema. Si tratta di un vero e proprio spettacolo che, in forma di concerto, crea una colonna sonora improvvisando sulle immagini di Paul Czinner. Tra noise, melodie improvvisate, sfuriate elettriche e arpeggi avvolgenti i Marlene Kuntz realizzano dal vivo la sonorizzazione del capolavoro del cinema muto datato 1929. Presentato a Torino e successivamente al Trento Film Festival, “Marlene Kuntz vs signorina Else” arriva anche a Napoli giovedì 12 dicembre alle 21 nella suggestiva cornice della settecentesca Villa Pignatelli per la rassegna “Effetto Museo”. In scena Cristiano Godano (voce e chitarra), Riccardo Tesio (chitarra) e Luca Bergia (batteria).

La band piemontese – che ha da poco pubblicato il nono album in studio, “Nella tua luce” (Sony Music) – e il mondo cinematografico si sono incontrati più volte in passato: Guido Chiesa ha scelto la loro musica per la colonna sonora del film “Babylon”, i loro brani compaiono in “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” di Enza Negroni e nei film di Davide Ferrario “Tutti giù per terra”, tratto dal romanzo di Giuseppe Culicchia e nel più recente “Tutta colpa di Giuda”. Già nel 2005, nell’ambito di Corto in Bra, i Marlene Kuntz hanno sonorizzato due film muti restaurati dalla Cineteca del Comune di Bologna, “Rapsodia Satanica” di Nino Oxilia e “L’uomo meccanico” di André Déed. Adesso è la volta del film di Czinner, “Fräulein Else” (La signorina Else) tratto da un racconto di Artur Schnitzler: un viaggio nell’incubo della psiche umana che inizia con i toni della commedia frivola per acquisire man mano la sostanza del grande romanzo psicologico. Girato in Germania alla fine degli anni Venti, poco prima dell’avvento del nazionalsocialismo, il film è un alto esempio di come l’abilità di scrittura, la fluidità narrativa e il virtuosismo tecnico in sede di ripresa e montaggio, possano rendere immortale un film, evitando che la patina del tempo possa scalfirne la forza esplosiva.

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