Eternit e Resit: quale futuro per i luoghi contaminati?

Eternit e Resit: due parole che terminano allo stesso modo e con un unico comune denominatore. Entrambe sono foriere di inquinamento e morte, qui in Campania. E’ di due giorni fa la sentenza Eternit a Torino, che ha avuto anche vittime campane, per il disastro ambientale a Bagnoli.

La Corte di Appello di Torino ha condannato il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny a 18 anni di reclusione e 30 milioni di euro di risarcimento, restituendo giustizia a migliaia di famiglie che si sono viste portare via i propri cari dagli effetti dell’amianto. Il giorno dopo la sentenza il procuratore Raffaele Guariniello ha dichiarato di essere molto soddisfatto della decisione dei giudici. Ne ha parlato durante un convegno a Napoli, dove ha sottolineato la necessità di non abbassare l’attenzione su Bagnoli dove c’è ancora molto da fare. Sul vecchio impianto produttivo del quartiere napoletano sta ancora lavorando la Procura della Repubblica e anche Legambiente ha esortato le autorità a passare alla bonifica dell’area.

Da Bagnoli a Giugliano, periferia nord che ricongiunge Napoli con il casertano, la distanza è breve. Il comune di Giugliano ha un lungo curriculum di disastri ambientali tanto da essere anche parte della famosa Terra dei Fuochi, ma con Bagnoli ha in comune l’altra “it”. Qui c’è la Resit, una discarica dove sono state sversate oltre 300 tonellate di rifiuti tossici dalla malavita. Si tratterebbe soprattutto di scarti industriali che avrebbe provocato un vero e proprio disastro ambientale, al vaglio dal Pm Alessandro Milita. L’accusa che vede 38 imputati è la prima di questo genere in Italia. I rifiuti sversati avrebbero provocato un disastro senza precedenti, per aver contaminato i territori circostanti arrivando fino alla falde acquifere.

Gli effetti sulla salute dei cittadini sarebbero devastanti, come riportato dal giornalista Alessandro Militita sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno. La perizia sui luoghi è stata eseguita dal geologo Giovanni Balestri ed è stato stimato che tale scempio influenzerà l’intera area per i prossimi 40 anni.

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