Sgomenti per Città della Scienza: le reazioni sul web dopo la distruzione

Questa mattina Napoli si è svegliata assonnata e sgomenta. Assonnata perchè tutta la notte la notizia del rogo appiccatto alle 21.30 circa è rimbalzata sul web grazie ai social network e sgomenta perchè non c’è un perchè. Mentre gli inquirenti cercano di capire, mentre gli addetti ai lavori si rimboccano le maniche per ripartire dalle ceneri come l’Araba Fenice, il popolo del web si è dato da fare.

Sono molte le reazioni che sono state registrate sui nuovi barometri sociali come Twitter e Facebook. Sul social dai 140 caratteri l‘hashtag #cittàdellascienza è un TT, ovvero un trend topics. Lì sono apparsi i primi messaggi dei personaggi noti. Tra i primi a fare capolino è stato il sindaco Luigi De Magistris che ha parlato di una Napoli “sotto attacco”. Poi c’è la solidarietà del sindaco di Firenze Matteo Renzi che ha twittato: “#Firenze abbraccia la meravigliosa città di #Napoli. Siamo vicini al sindaco @demagistris e a chi vuole bene alla #cittàdellascienza“. Il Ministro per la Coesione Barca dal suo account ufficiale si è detto in prima linea per la ricostruzione. Nichi Vendola ha scritto: “Bisogna ricostruire e occuparsi dei dipendenti di quel gioiello del riscatto della Città di Napoli”. 

Il presidente di Fondazione Idis, enta che gestisce il polo scientifico, Silvestrini ha dichiarato a caldo: “Sono devastate le mura, ma non il progetto”. Ancora, sempre sui social network è arrivato anche il commento amaro di Roberto Saviano, che ha scritto sul proprio profilo di Facebook: “Sembra che a Napoli, nulla sia destinato a sopravvivere”.

L’incendio che ha devastato cinque dei sei padiglioni che compongono i dodici mila metri quadri di Coroglio ha traumatizzato una città già tanto vessata. Sui post della gente comune la parola che più esce fuori è ricostruzioni. Molti hanno iniziato a far rimbalzare anche la raccolta fondi:”Ricostruire Città della Scienza” (#ricostruirecds, Iban IT41X0101003497100000003256). Le prime donazioni sono già partite come è stato ideato già l’hashtag #ricostruirecds.

Su Facebook è nato il gruppo Ricostruiamo Città della Scienza che in poche ore ha macinato già 22mila iscritti. All’interno del gruppo c’è chi critica, chi accusa ma ci sono anche tanti ricordi di chi ha visitato almeno una volta il Museo della Scienza e testimonianze di dipendenti. C’è uno di loro che scrive: ” lavoro a Città della Scienza da venti anni, noi siamo una famiglia e dobbiamo essere protettivi e uniti gli uni con gli altri, siamo 160 dipendenti addolorati come se avessimo perso la nostra casa dobbiamo ripartire subito al più presto aiutateci a ripartire. In venti anni ho visto tanti bambini e tanto pubblico da tutta Italia di visitare Città della scienza, forza e coraggio!”. Grazie a Facebook la rete sta organizzando anche un Flash Mob previsto per il 10 marzo prossimo in via Coroglio.

Tra le tante cose distrutte forse anche i server che tenevano in piedi il sistema informatico e il sito internet dell’ente. Da ieri sera, infatti, il sito di Città della Scienza è offline. L’unico mezzo di comunicazione rimasto ha disposizione è la pagina ufficiale che per la tragedia quest’oggi ha ricevuto un aumento esponenziale di “like”. Appena si avranno le idee chiare su quanto accaduto sarà lì che si ripartirà per parlare con quanti attendono risposte. Sulla pagina è arrivata la solidarietà del Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Campane. Nella nota si legge: “Reagire è necessario, reagire subito è indispensabile. È stato ferito gravemente uno dei simboli della nostra comunità fondata sul convincimento che la libertà di pensiero e di parola e la capacità dei giovani di governare il proprio destino, possono essere garantiti soltanto dal continuo stimolo della curiosità intellettuale e dalla personale acquisizione dei mezzi per capire un mondo sempre più complesso”.

Intanto le Istituzioni non solo a livello locale prometto supporto per la rinascita. La Comunità Europea sarebbe intenzionata a stanziare fondi per la ricostruzione. In un comunicato congiunto nel tardo pomeriggio il ministro Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo, il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro hanno dichiarato che il Miur avrebbe già individuato dei fondi sul Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR).

Infine, grazie a due start up campane DeRev e CambioMerci sono iniziate altre attività di raccolta fondi. Le due start up hanno messo a disposizione in maniera gratuita le proprie piattaforme. Su DeRev sarà possibile raccogliere anche donazioni minimi mentre su CambioMerci è stata attivata la pagina dedicata www.cambiomerci.com/ricostruiamocittadellascienza attraverso cui i professionisti e le imprese possono offrire le proprie competenze.

Il 4 marzo sarà una data che Napoli ricorderà e una data da cui ripartire. I Napoli, almeno virtualmente, vogliono essere partecipi del cambiamento.

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