Napoli canta: “Nuie tenimmo o’ Matador”

Un fenomeno: il dubbio sorge dopo sette minuti dall’inizio di Napoli-Dnipro, quando Cavani alla prima palla giocabile trafigge l’incolpevole Lastuvka. Il tarlo fa nuovamente capolino al San Paolo al 31′ del secondo tempo quando trasforma una punizione come non si vedeva da tempo fare a un calciatore in maglia azzurra e acquista ancora più consistenza al 43′ della ripresa quando finalizza un’azione da spellare le mani.

In pieno recupero poi arriva il sigillo finale, il poker personalissimo di Cavani che fa esplodere il San Paolo: ‘Nuie tenimmo o’ Matador’. E’ la musica della certezza, la sinfonia su cui non puoi più sbagliare: è un fenomeno questo Cavani. Ieri si è avuta l’ennesima dimostrazione della classe del bomber di Salto: un fuoriclasse il Matador. Tecnica, forza fisica, resistenza, orgoglio: non manca nulla a questo ragazzo divenuto campione all’ombra del Vesuvio.

Come Messi e Ronaldo e a dirlo non sono solo i tifosi con il cuore ripieno di passione azzurra: sono i freddi numeri che non lasciano dubbi, i 79 gol in appena due stagioni e qualche mese, sesto marcatore di sempre con la maglia del Napoli. Dato reso ancora più importante dal fatto che il Matador non giocava certo contro le difese ‘spensierate’ delle squadre della Liga, ma contro quelle più consistenti del campionato italiano, dove i difensori non disdegnano un calcio agli avversari e gli allenatori non si vergognano certo a schierare tutta la squadra a difesa dello 0-0.

Un calciatore così non può che essere mira delle big d’Europa: gli sceicchi stanno già scrivendo l’assegno da far pervenire a De Laurentiis e di certo ci staranno pensando anche squadroni come Real Madrid e Manchester United. I tifosi però fingono di non saperlo e si godono il loro beniamino, quello che non ha la fantasia e i colpi di geni del Dio del Pallone, Maradona, ma ha la sua stessa capacità di cambiare da solo le sorti delle partite. Quello che entra e segna, con una semplicità disarmante; quello che al novantesimo va a recuperare palla nella propria area di rigore dando l’esempio ai compagni di squadra. Quello che ha fatto tornare ad esplodere il San Paolo dopo un periodo di delusione. Quello che fa cantare con orgoglio ai tifosi azzurri: ‘Nuie tenimmo ‘o Matador’….

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