Europa League, altro tracollo per il Napoli: turnover e solite parole, Mazzarri ora basta!

Ci risiamo: il Napoli raccoglie un’altra magra figura in Europa League, perdendo 3-1 in casa degli ucraini del Dnipro. Un ko figlio del solito esasperato turnover messo in atto da Mazzarri, che persevera nel percorrere la strada tracciata insieme alla società in estate: una strategia che sembra sbagliata ai più, ma che il tecnico continua a difendere a spada tratta con giustificazioni ormai ripetute a memoria.

Sembra, infatti, che Mazzarri metta un cd e prema il tasto play ogniqualvolta si trovi a giustificare una sconfitta del Napoli: “La squadra  ha giocato bene, hanno deciso gli episodi”, il motivetto canticchiato anche ieri dal toscano, con l’aggiunta dell’ormai anche questo tradizionale “lo scorso anno la Champions ci ha portato via tanti punti in campionato”.

SI PERDE PERCHE’ SI GIOCA MALE – Pur accettando il fatto di voler privilegiare il campionato (ma si potrebbe anche attuare un turnover meno rigido e magari evitare brutte figure in giro per l’Europa), ci sono più aspetti nelle dichiarazioni di Mazzarri che non convincono: la prima è il non accettare mai la superiorità dell’avversario. Possibile che il Napoli perde sempre giocando bene? Ieri la formazione azzurra, pur con l’attenuante del gol preso a freddo, non ha mai dato l’impressione di poter portare a casa un risultato positivo: ogni volta che il Dnipro aveva la palla tra i piedi sembrava potesse arrivare un gol. Se l’unico calciatore ad aver meritato la sufficienza è stato Cavani, come può essere stata positiva la prestazione della squadra? No mister, bisognerebbe dire le cose come stanno: ieri, come ad Eindhoven, il Napoli ha giocato male, non è il caso di parlare di episodi, ma cercare di trovare i perché delle sconfitte.

ERRORI NON EPISODI – Già gli episodi, quelli che decidono le sorti del match, quelli che, a sentire Mazzarri, sono quasi fatalità imprevedibili. Invece vai a rivedere i gol subiti e scopri che tutti o quasi vengono da calci piazzati: può mai essere questa una fatalità? Il Napoli da due anni soffre le palle da fermo e non si è mai fatto nulla per rimediare: può essere una questione di uomini, ma allora perché nelle due/tre sessioni di mercato che ci sono state, non è stato fatto nulla? E se invece non è una questione di calciatori (Napoli A o B si prendono sempre gli stessi gol), Mazzarri è davvero esente da colpe in un limite che con il passar del tempo potrebbe rivelarsi nefasto anche in campionato?

GIOVANI ALLO SBARAGLIO – Infine l’ultimo punto,o meglio appunto: il tecnico sostiene che mandare in campo le riserve in Europa League sia l’unico modo di valutarle e aiutare i giovani a crescere. Ma siamo sicuri? E’ davvero convinto Mazzarri che collezionare figure magre e prestazioni pessime in giro per l’Europa possa essere d’aiuto nella maturazione dei vari Insigne, Vargas, Fernandez? O forse in questo modo si abbatte semplicemente la loro autostima, facendoli cadere in un’involuzione difficile poi da fermare? Non gioverebbe di più alla loro crescita professionale essere impiegati in una squadra con un minimo di criterio, affiancati da qualche compagno di squadra all’altezza della situazione ed evitando in questo modo di andare costantemente incontro a sconfitte anche pesanti?

Ce ne sarebbero anche altre domande da fare, ma per fortuna tra due giorni è già tempo di campionato con il Chievo che arriva al San Paolo e le due sconfitte consecutive da mettersi alle spalle. Poi tra due settimane ritornerà l’Europa League con il Dnipro a Napoli: quindici giorni saranno sufficienti a Mazzarri per capire che la piazza partenopea non si merita di essere presa a sberle in giro per l’Europa?

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