Gambero Rosso e pizza napoletana: pace fatta (o quasi)

Pace fatta, o quasi: dopo le polemiche delle scorse settimane, i pizzaioli napoletani e il Gambero Rosso hanno fumato il classico calumet della pace, o per meglio dire si sono mangiati la pizza della tregua.

La pizza napoletana avrà, infatti, il riconoscimento che si merita: dopo che le pizzerie di Napoli erano state escluse dai migliori locali presenti sulla celebre guida, il Gambero Rosso è pronto a correre ai ripari realizzando un nuovo volume delle migliori pizzerie italiane, con una sezione dedicata esclusivamente alla specialità napoletana, con un particolare riguardo proprio alle pizzerie presenti a Napoli.

L’iniziativa porta la firma di Paolo Cuccia, patron del Gambero Rossi che ieri ha incontrato Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di Commercio Napoli, ed ha avuto il plauso di Rosario Lopa, presidente del comitato di promozione e valorizzazione della pizza napoletana: “Vogliamo dare il contributo per un percorso editoriale che esalti la ricetta, la preparazione e la storia del prodotto – le parole di Lopa riportate da ‘Repubblica Napoli’ -. Ciò che è importante sono le tecniche di preparazione: nei giorni scorsi avevamo espresso perplessità sui metodi di valutazione delle pizzerie adottati dalla guida”.

Ma le polemiche non sono certo andate in archivio, soprattutto per il negato accesso all’incontro di alcuni esponenti dell’associazione pizzaioli napoletani: “Quelli del Gambero Rosso – ha commentato Sergio Miccù, presidente dei pizzaioli – hanno perso l’ennesima occasione per assaggiare una vera pizza, confusa nella loro guida con la focaccia. Peccato, la pizza tapiro realizzata da Gino Sorbillo che voleva sancire la pace, ce la siamo gustata noi”.

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