A Torino a testa alta!

Parlare di Juve Napoli, senza cadare nella retorica calcistica non è cosa semplice. Troppe le implicazioni sportive ed motive che questa partita porta con se. La storia di questa eterna sfida passa attraverso avvenimenti importanti, duelli lontani in un vago ricordo in bianco e nero e di grande intesità, delusioni e gioie. In effetti pensare alla partita di oggi e volare con la mente a quel nove Novembre del 1986, diventa quasi automatico. Quel giorno Ferrario, Giordano e Volpecina, rifilarono tre reti alla Juve dell’avvocato Agnelli e si lanciarono alla conquista del primo scudetto della storia del Napoli. Proprio Maradona negli spogliatoi lo disse al massaggiatore di sempre, Carmando. Un bacio sulla fronte e quel sussurro nell’orecchio “adesso andiamo a vincere lo scudetto…”.

Allo Juventus Stadium questo pomeriggio sono troppe le coincidenze con quella storica giornata dell’ottantasei. Juve e Napoli, ovvero il miglior attacco contro la miglior difesa, entrambe a pari punti ed in testa al campionato. Troppo evidente per non affermare che è sfida scudetto, troppe le parole spese in queste due settimane. Parole spesso inutili, che hanno avuto il solo scopo di accendere polemiche assurde e che inevitabilmente hanno coinvolto anche la Nazionale di Prandelli. Dai sospetti di favoritismi per i titolari bianconeri (che di fatto non ci sono stati), al mistero sull’infortunio di Buffon, passando per l’espulsione di Vidal. Dall’altra parte in casa Napoli sono stati ben dodici i membri della rosa che son partiti delle rispettive squadre nazionali, ma Mazzarri sembra abbastanza tranquillo, rallegrandosi per lo splendido stato di forma dei suoi rientranti. Anche se alla lunga la fatica per gli impegni infrasettimanali appena trascorsi potrebbe farsi sentire per entrambe le squadre.

Mistero Cavani. Attimi di agitazione giovedì per il Matador che per una manciata di minuti ha perso l’aereo per l’italia. Nessun mistero però sul mancato rientro, un semplice ritardo che il giocatore tempestivamente ha comunicato alla squadra. Tutto risolto in tempi brevi perché Cavani nella serata era gia a Napoli e ieri in mattinata ha raggiunto i compagni di squadra, che hanno ricevuto anche una telefonata del Pocho in vista dell’impegno con la Juve.

Juve Napoli è molto di più di una semplice partita di calcio, è sfida al vertice e non il solito duello tra nord e sud. È un insieme di complessità, di incroci umani, di duelli in campo, di classe e grinta, cuore e cervello. Il fiato, le maglie sudate dei campioni, tanti e tutti insieme sullo stesso prato, proprio come ogni amante del calcio vorrebbe. È una di quelle partite che da bambino un giorno sognavi di poter giocare e nel frattempo correvi nel cortile di casa con quattro amici immaginandoti già campione. La speranza è che sia una bella partita, leale ed a viso aperto. A Damato il duro compito di arbitrare con gli occhi di decine di televisioni e milioni di tifosi addosso.
Mazzarri suona la carica, Hamsik e compagni in settimana si sono detti pronti alla grande sfida, con Cavani che ha intenzione di saldare il conto ancora aperto per quella maledetta partita di Pechino e piazzare il Napoli sul gradino più alto del podio. Manca poco ormai al fischio d’inizio e già il pensiero per il match mette i brividi, non resta altro da fare che lasciare la parola al campo, sperando che si possa andare a letto ancora sorridendo.

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