Incendi, la Campania brucia

Rimane critica la situazione incendi in Campania: sono 438 i roghi scoppiati nella regione dall’inizio del mese di agosto, 25 soltanto ieri quando a farne le spese è stato Michele Ciglione, un operaio morto a Lauro, in Irpinia a causa delle fiamme. Originario di Quarto, 57 anni, Ciglione lavorava alla Sma Campania, la società regionale attiva nei servizi antincendio: l’uomo è morto per soffocamento mentre cercava di spegnere un rogo.

Anche oggi la situazione rimane particolarmente allarmante: le zone più colpite sono le province di Salerno e Caserta, seguite da quella di Napoli; più tranquilla invece la situazione a Benevento ed Avellino, anche se proprio qui si è verificata la tragica morte di Ciglione.

Attualmente gli incendi non ancora spenti sono localizzati soprattutto nel salernitano, tra Sarno e Castel San Giorgio, e nel casertano, a Piedimonte Matese; quello che preoccupa di più però è quello divampato ieri sera a Positano: le fiamme sono lontane dalla zona abitata, ma interessano un’intensa zona boschiva. Incendi anche nel Cilento, nelle zone di Torchiara, Polla, Rutino e Sala Consilina. In totale questa mattina dalla Campania sono arrivate dieci richieste al Centro Operativo Aereo Unificato della Protezione Civile.

Una situazione quella che si sta verificando in questa calda estate che non si discosta molto rispetto a quella degli anni passati, come conferma anche Vito Amendolara, consigliere delegato per l’Agricoltura della Regione Campania: “Rispetto allo scorso anno non è cambiato nulla: nel 2011, nei primi venti giorni di agosto c’erano stati 436 incendi con 1600 ettari bruciati, quest’anno ce ne sono stati 438 con 1500 ettari andati in fiamme”.

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