De Laurentiis, i giornalisti ‘cafoni’ e le amichevoli in pay per view

“Voi giornalisti sportivi siete cafoni, pensate sempre e solo ai soldi”: lo sfogo di Aurelio De Laurentiis contro i cronisti sportivi non è passato inosservato. All’ennesimo attacco del patron del Napoli alla stampa ha risposto l’Ussi, l’Unione Stampa Sportiva Italiana, con una nota molto dura in cui “con grave imbarazzo e preoccupazione” veniva segnalato “al Presidente della Federazone Italiana Giuoco Calcio Giancarlo Abete e al Presidente della Lega Nazionale di Serie A Maurizio Beretta l’atteggiamento inqualificabile” del numero uno azzurro e si chiedeva l’intervento delle istituzioni calcistiche per “il ripetersi di episodi del genere che offendono la categoria dei giornalisti e screditano l’intero mondo del calcio italiano”.

Al di là dei toni e dell’atteggiamento di De Laurentiis che si commentano da soli, è ‘divertente’ andare al succo del suo discorso: il presidente del Napoli, dall’alto della sua appartenenza alla nobile arte del cinema, accusa di ‘cafonaggine’ i giornalisti sportivi, colpevoli di prestare attenzione solo ai soldi.

Già perché il patron azzurro ha più volte dato dimostrazione in questi otto anni alla guida della società partenopea di considerare l’aspetto economico secondario: ecco quindi che mentre lui si scaglia contro quei ‘cafoni’ di giornalisti che non fanno altro che pensare a ingaggi e sconcerie del genere, sul sito della società compare il calendario delle amichevoli estive del Napoli. Con sommo piacere si legge che le sfide contro Bayer Leverkusen, Bordeaux e Olympiacos saranno trasmesse su Sky e Mediaset…a pagamento. Magari ci sarà stato un errore, perché un presidente nobile di animo come De Laurentiis non può mica pensare di fare soldi con una partitella ad agosto; oppure per il presidente parlare di soldi è ‘cafone’ solo quando ci sono di mezzo le casse societarie, mentre se in ballo ci sono le tasche dei tifosi diventa un ‘nobile’ gesto per finanziare la causa azzurra?

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