La terra continua a tremare: mentre in Emilia si prova lentamente a dare il via alla ricostruzione e la Romagna è colpita da una scossa di forte intensità, anche in Campania si convive con l’incubo sisma. Questa notte, alle 2.25, una scossa di magnitudo 2.9 è stata avvertita dalla popolazione nel beneventano: secondo l’Istituzione Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’epicentro è situato vicino Benevento, Pietralcina e Pesco Sannita, ad una profondità di dieci chilometri. I primi accertamenti della Protezione civile escludono danni a persone o cose.
Ieri mattina, alle 12.41, era stata registrata un’altra scossa tra le provincie di Benevento e Avellino: secondo i dati INGV il sisma è stato di magnitudo 2.3 ed è avvenuto ad una profondità di 16 chilometri, con epicentro tra i comuni di Apice, Buonalbergo, Paduli, Sant’Arcangelo Trimonte, Bonito, Casalbore e Montecalvo Irpino. Fortuamente anche in questo caso non si sono registrati danni a persone o cose.
Proprio sull’elevato rischio sismico in Campania ha puntato l’indice Legambiente attraverso l’elaborazione di uno studio del Consiglio Nazionale Geologi: sono oltre cinque milioni i residenti nella regione ad elevato rischio terremoto (il 91% della popolazione), mentre sono due milioni le abitazioni presenti in aree ad alto rischio e oltre quattromila gli istituti scolastici esistenti in zone potenzialmente a rischio. Proprio in virtù di tale situazione Legambiente promuove in sintonia con l’Ordine dei Geologi della Campania l’attuazione di interventi tesi a salvaguardare l’incolumità dei cittadini, tramite azioni di “informazione, formazione, sensibilizzazione, supporto, accompagnamento, da svolgersi in favore degli enti locali, dei gruppi di protezione civile e dei cittadini”, come affermato da Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania.
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