Calcioscommesse, chiusa inchiesta Napoli: Gianello verso il processo

Si sono chiuse le indagini della Procura di Napoli sul calcioscommesse: rischiano il processo Matteo Gianello, ex portiere del Napoli , e Silvio Giusti, ex portiere del Chievo, mentre è stata richiesta l’archiviazione per altri undici persone, tra cui i fratelli Matteo e Federico Cossato e il giornalista Sky Gianluca Di Marzio.

L’accusa per i due ex calciatori è di frode sportiva e associazione per delinquere: secondo gli inquirenti, i due hanno provato a combinare il risultato di Sampdoria-Napoli 1-0, partita valida per l’ultima giornata del campionato 2009-2010. È questa l’unica gara, tra le sei attenzionate dai magistrati napoletani, in cui si è avuto un riscontro del tentativo di combine. Nelle altre partite oggetto dell’indagine, Napoli-Parma 2-3 del 10 aprile 2010, Lecce-Napoli e Brescia-Catania dell’8 maggio 2011, Napoli-Inter e Catania-Roma del 15 maggio 2011 , Palermo-Chievo del 22 maggio 2011, i magistrati ritengono non ci siano prove del tentativo di combine.

Nel probabile processo quindi finirà soltanto la sfida di Marassi del maggio 2010, prima della quale, come affermato dallo stesso Gianello nell’interrogatorio avvenuto lo scorso giugno, l’ex portiere della formazione azzurra propose, su richiesta di Silvio Giusti, a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava di accomodare il risultato a favore della Sampdoria. Una richiesta che, come emerge dallo stesso interrogatorio, fu respinta con sdegno dai due calciatori azzurri. I due difensori, ascoltati in veste di testimoni, hanno affermato invece di non aver mai ricevuto alcun tipo di proposta. Gli atti dell’inchiesta sono stati trasferiti alla Procura Federale che dovrà ora effettuare i riscontri del caso: se il tentativo di combine da parte di Gianello fosse appurato,  Cannavaro e Grava rischierebbero la squalifica per omessa denuncia, così come il Napoli rischierebbe una penalizzazione e l’estromissione dall’Europa League.

 

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