Deiulemar, le ultime volontà di Iuliano: restituire i soldi ai creditori

Le ultime volontà del “o’ Capitano”, Michele Iuliano sono state quelle di restituire i capitali ai creditori. Nei giorni che seguono il funerale dell’armatore della Deiulemar e il vilipendio della tomba, la vedova di Iualiano, Gina Lembo, ha reso note le ultime volontà del marito e che si è impegnata per realizzarle. Iuliano era l’ex amministratore unico della Deiulemar ed è stato stroncato da un infarto in casa ua la settimana scorsa, mentre era in corso un’ispezione della Guardia di Finanza.

La Deiulemar, la compagnia di navigazione di Torre del Greco travolta dal crac finanziario che ha coinvolto 13mila investitori, è stata dichiarata fallita lo scorso 2 maggio dal giudice Palescandolo della sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata. Dallo scorso 19 gennaio la compagnia di navigazione è finita nell’occhio del ciclone per un buco in bilancio di 700 milioni di euro, che ha scatenato la rivolta dei 13mila investitori, che si sono visti vanificare sotto il naso anni di risparmi. Secondo quanto riportato dalla sentenza ci sarebbero state “anomalie” e “disivolta gestione”, che avrebbero provocato il fallimento della Deiulemar.

Secondo quanto prodotto dalla sentenza la Deiulemar avrebbe prodotto titoli senza alcun valore, perchè i fondi raccolti non sarebbero presenti nei bilanci della società. Il crac finanziario, che molti comparano a quelli di Cirio e Parmalat, ha coinvolto 13mila famiglie quasi tutte residenti a Torre del Greco. Famiglie, che vivevano anche dell’indotto causato dalla presenza del colosso della navigazione. Infatti, sono in bilico anche i 1.500 dipendenti dell’azienda.

Del crac si sta interessando anche l’Adusbef, attraverso la sezione di Torre Annunziata, che ha presentato già diverse denuncie alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e vuole fare chiarezza sui controlli effettuati per le emissioni dei titoli. Sul sito dell’Adusbef di Torre Annunziata viene riportato che l’associazione è intenzionata a citare in giudizio la Consob e Bankitalia per omessa vigilanza.

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