La Regione taglia la spese per 600 milioni di euro, ma pagherà debiti per i prossimi 30 anni

La Regione Campania migliora le sue performance finanziarie, ma dovrà pagare i debiti per i prossimi 30 anni. È questo quello che si evince dalla lettera aperta che l’assessore al Bilancio Gaetano Giancane ha scritto ai cittadini della Campania per dire la verità sulla situazione economica e finanzia dell’Ente.

Negli ultimi due anni l’ente di via S. Lucia è riuscito a risparmiare 600milioni di euro, effettuando tagli alla spesa corrente, ma si trova in forte situazione debitoria a causa di “trasferimenti statali, debiti per eccesso di impegni rispetto alla possibilità di onorarli con i relativi pagamenti, la sanità e la problematica dei residui attivi e passivi che consistono rispettivamente in crediti e debiti alla Regione”.

Nel resoconto presentato da Giancane ai cittadini vengono presi in considerazione i debiti del passato e quello che si sta facendo, e pagando, per rimettere i conti a posto anche se ci vorranno anni. Secondo quanto riportato la Corte dei Conti della Campania nel 1999 aveva annotato nel rendiconto regionale una situazione debitoria pari a 728 milioni. Esattamente dieci anni dopo, nel 2009, la stessa Corte ha registrato debiti per 8,6 miliardi di euro, a cui vanno ad aggiungersi la contrazione dei mutui sempre alla data del 31 dicembre 2009, che hanno fatto lievitare l’indebitamento complessivo a 10,8 miliardi di euro.

A incidere sui debiti regionali sarebbero stati i trasferimenti di fondi ai Comuni per un totale di 2,2 miliardi di euro e la cartolarizzazione del debito della sanità pubblica nel 2007, pari a 2,2 miliardi di euro. Il restante importo pari a 5,7 miliardi è stato utilizzato per coprire le spese regionali.

Secondo quanto scritto a Giancane, che ha fatto il parallelo tra l’attuale gestione Caldoro e la precedente guidata da Bassolino, l’attuale esecutivo starebbe governando con 2 miliardi di euro in meno. Dal 2010 non sono stati contratti mutui e sono venuti a mancare anche fondi pubblici in seguito ai tagli alla politica riferiti al decreto legge n. 78 emanato nel maggio del 2010. Il mancato trasferimento di fondi dal 2010 sarebbe pari a 381 milioni di euro nel 2011 e di 420 milioni nell’anno corrente e negli prossimi anni.

Non bisogna sottacere che nei prossimi venti o tren’anni anni, a seconda del periodo della durata dei mutui, – scrive Giancane – bisogna pagare le rate relative a questo enorme debito accumulato”.  Anche se non si contraggono debiti, infatti, bisogna continuare a pagare quelli precedenti per un totale di 808 milioni per ogni anno fino alla completa estinzione.

Dal 2010 il nuovo governo regionale ha cercato di contenere la spesa passando dai 4,3 miliardi del 2009 ai 3,4 miliardi del 2010 e ai 2,6 miliardi del 2011. In questo conteggio, però, non sono contemplate le spese legate alla sanità pubblica. A fronte di una contrazione delle spesa corrente dell’ente regionale, infatti, la sanità continua a far sborsare soldi pubblici anche se il pareggio di bilancio potrebbe non essere più una chimera. Anche la spesa sanitaria, infatti, sarebbe stata ottimizzata con un disavanzo di spesa di 774 milioni del 2009, che è migliorato progressivamente negli anni, riducendosi a 496 milioni nel 2010 e a 251 nel 2011 e puntando all’azzeramento del 2012.

Infine, la buona politica amministrativa della Regione dovrebbe consentire all’Ente di non contrarre più mutui e migliorare la gestione dei crediti attivi e passivi, riscuotendo questi ultimi.

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