Caso Deiulemar, il Tribunale ha dichiarato il fallimento

E’ finito con un fallimento il crac Deiulemar. Il caso era scoppiato lo scorso febbraio e oggi un giudice del Tribunale di Torre Annunziata ha decretato oggi il fallimento della compagnia di Torre del Greco al centro delle polemiche, per aver lasciato senza soldi i propri investitori con un pesante buco in bilancio di 700 milioni di euro.

La decisione è stata decretata dalla sezione fallimentare del tribunale Torre Annunziata, territorio di competenza della disputa legale, dopo le pretese di sette creditori della società. Lo scorso 18 aprile era stata avanza dall’azienda, degli armatori Iuliano, Della Gatta e Lembo, una proposta di concordato che è stata automaticamente annullata con il fallimento. Secondo i giudici, che hanno emesso la sentenza, il concordato non sarebbe stato sufficiente per pagare i debiti della compagnia. Lo schema di concordato prevedeva la vendita di tutti i beni di proprietà della società per pagare, con i ricavi, investitori e creditori.

Nelle scorse settimane i comitati degli investitori avevano rifiutato, dando mandato ai loro legali, la proposta di concordato che avrebbe prodotto circa la metà dei fondi sufficienti e ripagare tutti gli investitori. La cifra stimata corrispondeva a circa 170 milioni di euro, rispetto ai 320 milioni che l’azienda dovrebbe restituire ai propri investitori.

Tramite la pratica di fallimento la cifra da recuperare dovrebbe essere più alta e utile e rimborsare dei propri fondi le oltre 13mila famiglie, che hanno investito nella compagnia di navigazione. Il magistrato ha nominato dopo l’udienza tre curatori fallimentari. Si tratta di tre professori provenienti da Napoli, Milano e Bari.

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