Discarica del Castagnaro: secondo giorno di blocchi

Quarto in piazza: secondo giorno di blocchi e proteste dei cittadini del comune flegreo contro la realizzazione della discarica del Castagnaro. Anche oggi la città risulta isolata: sono otto i blocchi messi in atto dai manifestanti con circa 40 persone per presidio; praticamente impossibile entrare o uscire dalla cittadina, visto che i presidi riguardano tutte le strade di collegamento.

Non sono mancati i momenti di tensione: durante la mattinata c’è stato un lancio di sassi contro un’automobile della Digos, mentre la scorsa notte sono stati bloccati i camion dell’Asia. I blocchi sono cominciati ieri quando si è sparsa la voce che a breve sarebbero partiti i lavori per la realizzazione della discarica: notizia confermata dallo stesso sindaco di Quarto, Massimo Carandente Giarrusso, che ha invocato l’intervento del Prefetto per bloccare le ruspe. “Mi appello al prefetto affinché fermi tutto -le parole del primo cittadino del comune flegreo -. Hanno un unico obiettivo: rendere la cava del Castagnaro una discarica. Non basta località Pisani, non bastano Giugliano, Villaricca? Siamo circondati da spazzatura, montagne di spazzatura”.

L’appello di Giarrusso non sembra però aver avuto alcun effetto: in nottata non è andato a buon fine il vertice tenuto in Prefettura con il comitato antidiscarica. I manifestanti sono pronti ad altre iniziative: al vaglio il blocco delle attività scolastiche e istituzionali. A nulla servono le rassicurazioni dell’assessore all’ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, che in un’intervista al ‘Mattino’ afferma che nella cava del Castagnaro “non ci andrà mai spazzatura tal quale”, ma solo “materiale biostabilizzato inerte, privo di odori e senza alcun rischio” e ricorda che quando non servirà più la cava “sarà ricomposta e l’ambiente sarà restituito integro ai cittadini”.

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