È morto Lucio Dalla, “sognava di essere napoletano”

Se ne è andato a pochi giorni dal suo 69esimo compleanno: il cantautore bolognese Lucio Dalla è morto a Montreux in Svizzera dove era in tour. La notizia è stata confermata dalla sua casa di produzione Pressingline; il cantante è stato colto da infarto: chi lo ha visto   o sentito ieri sera parla di un Dalla in salute e sereno. Solo qualche settimana fa aveva preso parte al Festival di Sanremo dirigendo l’orchestra per il brano Nanì, scritto da lui e cantato da Davide Carone: un’esibizione che ora assume il valore di ultimo saluto verso chi amava la sua musica.

Con Lucio Dalla se ne va, infatti, un altro pezzo degli ultimi cinquantanni della musica italiana, ma anche un personaggio che ha avuto un rapporto strettissimo con la città di Napoli:  bolognese di nascita, il cantautore non ha mai nascosto la sua passione per la città che sorge alle pendici del Vesuvio. Un esempio arriva dall’album ‘Questo è Amore’, l’ultimo pubblicato, cui Dalla dedica un omaggio alla canzone partenopea con una intensa versione di ‘Anima e core’.

Ma come non ricordare ‘Caruso’, canzone incisa nel 1986 e diventata ormai un classico della musica italiana con oltre 9 milioni di copie vendute in tutto il mondo: lo stesso Dalla raccontò in un’intervista che scrisse la canzone a Napoli nello stesso albergo dove morì il tenore a cui è dedicata. In un’altra intervista rilasciata qualche mese fa alla vigilia dell’uscita del disco ‘Questo è Amore’ parlò proprio della sua grande passione per la città: “Uno dei miei più grandi sogni è quello di essere un napoletano”.

 

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