Celentano da Santoro, Telecapri dice no alla censura

Dopo il Festival di Sanremo tocca a Servizio Pubblico: mentre riecheggiano ancora le polemiche per l’intervento di Celentano durante l’ultima edizione della kermesse nazional-popolare, si apre un nuovo fronte che vede sempre il ‘Molleggiato’ al centro del dibattito. Questa volta le polemiche si sollevano prima ancora che Celentano parli: in vista dell’intervista che la trasmissione di Santoro manderà in onda questa sera c’è, infatti, chi ha chiesto di poter leggere in anteprima il contenuto delle dichiarazioni del cantante.

Si tratta di Sandro Parenzo, editore di Telelombardia, una delle televisioni locali che trasmette Servizio pubblico, che ha preannunciato: “Non ho intenzione di mandare in onda l’intervista di Celentano senza prima vederla. Ci sono venti emittenti pronte a non trasmettere il programma”. Parenzo cita il caso del risarcimento ottenuto dalla Fiat (cinque milioni di euro) per un servizio di Riccardo Formigli mandato in onda da Annozero e si domanda: “Se Celentano dicesse che la Rai non deve prendere il canone di quanto sarà la multa, dieci milioni?”

Chi non la pensa allo stesso modo è invece l’editore dell’emittente campana Telecapri, Costantino Federico, che non ha alcuna intenzione di applicare una sorta di censura preventiva e respinge il paragone con il caso Fiat-Formigli: “Lì siamo nel campo di una specie di pubblicità comparativa che danneggiava l’azienda torinese, nel caso di Celentano invece si tratta di idee di un singolo cittadino”. Federico quindi non condivide il pensiero di Parenzo: “Mi sembra una preoccupazione eccessiva. Non condivido quasi nessuna delle idee di Celentano, ma questo non è un motivo valido per censurarlo”.

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