Furto in casa Cavani, l’agente del bomber avvisa tutti: “È arrabbiatissimo”

Da due giorni non si parla di altro: il furto subito da Cavani è l’argomento preferito in città. Nella notte tra sabato e domenica, mentre il bomber era in Uruguay per giocare con la sua nazionale, alcuni malviventi sono entrati nella sua abitazione a Lucrino e hanno sottratto degli oggetti personali dell’attaccante del Napoli: non è ancora possibile fornire l’ammontare esatto dei danni subiti da Cavani (si parla di un valore di circa sette mila euro) perché per fare l’inventario si aspetta il ritorno del calciatore dal Sudamerica, insieme a moglie e figlio. Secondo quanto lasciano trapelare i Carabinieri che hanno effettuato il sopralluogo, i ladri sono entrati nella villa da una porta finestra e hanno portato via maglie di calcio e alcuni gioielli.

Mentre le forze dell’ordine svolgevano i rilievi del caso, sul luogo è arrivato anche Claudio Anellucci, uno degli agenti del bomber; proprio le dichiarazioni rilasciate dal procuratore stanno agitando i tifosi del Napoli. Anellucci ha, infatti, affermato dalle pagine de ‘Il Mattino’ che “Cavani si sente come uno a cui è stata svaligiata casa: è molto arrabbiato e non potrebbe essere altrimenti. Non so cosa sia sparito di preciso, so solo che molti trofei del ragazzo non sono stati toccati fortunatamente”. Le parole dell’agente sono però interpretate dai tifosi come un possibile indizio della rottura del rapporto tra la città e il calciatore: l’accaduto, si domandano i fan azzurri, potrebbe convincere Cavani ad andare via dal Napoli?

La domanda si fa ancora più inquietante se si pensa a come è finita l’avventura di Cavani a Palermo: l’uruguaiano ha, infatti, chiesto alla società di Zamparini di essere ceduto dopo essere stato aggredito da alcuni pseudo-tifosi. Un episodio sicuramente più grave rispetto a quello verificatosi qui a Napoli, che evidenzia bene però come l’attaccante abbia a cuore la serenità sua e della famiglia. E allora, il sospetto che quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica possa spingere Cavani verso l’addio non è del tutto campato in aria. L

a nota positiva, se in questa storia può esserci qualcosa di positivo, è nei precedenti che vedono coinvolti altri giocatori, uno su tutti Diego Armando Maradona. Anche il Pibe de Oro subì un furto (gli rubarono il pallone d’oro e 20 orologi che conservava in una cassetta di sicurezza al Banco di Napoli): era il 1989 e l’argentino non solo restò a Napoli, ma consegnò ai tifosi azzurri anche la gioia del secondo scudetto. Con Cavani andrà a finire nello stesso modo?

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