Occupata l’ex scuola Belvedere al grido di “No Vat”

Da questa mattina alle 9 l’ex scuola media Belvedere del Vomero è stata occupata dagli attivisti delle rete Reclaim, che hanno apposto uno striscione assai eloquente sula facciata dell’edificio «Sfrattano scuole, costruiscono alberghi, non pagano la crisi, No Vat». Il riferimento è rivolto, con palese evidenza, alle suore dell’ordine del Buon Pastore che hanno deciso di impiantare nella sede dell’ex scuola un futuro bed and breakfast. 

L’edificio, di proprietà delle suddette suore, è stato occupato dagli uffici e dalle classi scolastiche fino al maggio scorso, quando un’ordinanza di sfratto ha ingiunto la scuola a cercare una nuova struttura per gli alunni e per l’amministrazione: oggi le lezioni si tengono in una sede provvisoria decisamente più piccola, ubicata in via Acitillo. Lo sfratto è scattato a causa della morosità della scuola stessa, che non ha provveduto a pagare l’affitto alle suore per via dei fondi praticamente inesistenti.

“Una nuova speculazione della chiesa che non paga un euro della crisi – ribadiscono gli esponenti della rete Reclaim – e che continua a mantenere l’esenzione fiscale su immobili come questo di Via Belvedere. La chiesa non paga la crisi, ma studenti, disoccupati e precari invece si. Dove c’era una scuola la chiesa ci fa un albergo”. La rete attivista non è nuova a questo genere di proteste con occupazione: solo due giorni fa, infatti, gli stessi esponenti del gruppo avevano occupato la sede di Equitalia del Vomero per protestare contro il debito.

Presente all’occupazione anche il consigliere comunale di Napoli è Tua Pietro Rinaldi che, insieme con gli esponenti della protesta, si è recato all’uscita della nuova sede della scuola in via Acitillo per raccogliere consensi fra i genitori e gli addetti scolastici di ogni livello. Proprio in queste ore, infatti, è in programma un’assemblea nei locali occupati di Via Belvedere per promuovere un’azione di sensibilizzazione e di sblocco della situazione, impedendo al gruppo religioso di realizzare l’opera speculativa.

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