Ztl e rifiuti: un mix esplosivo

La ztl partenopea continua ad essere al centro di proteste, questa volta però affiancata alla questione rifiuti: “È perfettamente inutile realizzare una zona a traffico limitato e fare provvedimenti atti all’abbellimento ed al ripristino dell’arredo urbano se i turisti, così come i cittadini, sono costretti a passeggiare tra i rifiuti” – spiega Vincenzo Schiavo, presidente provinciale delle Confesercenti di Napoli -. “La nostra è una città che vive soprattutto, come giusto che sia, sul turismo, sui valori della nostra professionalità ed ospitalità, sulla incredibile bellezza del territorio così, ingiustamente, deturpato dalla spazzatura.”

La ztl quasi come uno specchietto per allodole, mentre i cassonetti continuano ad essere sversati nel centro delle strade in protesta ad una situazione che non trova ancora oggi una risoluzione definitiva. Ed anzi oltre al danno, oggi è arrivata anche la beffa: infatti è stata appena diffusa la notizia del previsto aumento della Tarsu di 20 euro annuali a seguito dell’ennesima bocciatura del piano rifiuti.

Nonostante tutto, il sindaco De Magistris continua a difendere i suoi piani, soprattutto in merito alla ztl: “Non torniamo indietro. Questa città deve essere libera dalle automobili. Siamo convinti del valore del nostro provvedimento, quindi ben vengano i suggerimenti, ma non rivedremo la nostra idea di limitare la circolazione in città”.

Nel frattempo, invece, sono stati denunciati 7 dei commercianti di via Pessina che avrebbero organizzato il blocco stradale dei giorni scorsi in protesta alla nuova area a traffico limitato: fra questi c’è anche il presidente del centro commerciale Dante. Tutti i denunciati rischiano ora una multa da 2500 a 10mila euro per aver gestito le fila della protesta del 22 settembre.

Un mix esplosivo in città quello di ztl e rifiuti, che va ad alimentare il malcontento generale, e che poi, quasi inevitabilmente, sfocia nelle piccole guerriglie urbane per la lotta sia dei propri interessi commerciali sia per il decoro della città, in un propagandarsi di disordini sparsi su tutto il territorio.

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