Camorra e Scommesse: nel mirino 150 partite, alcune anche di Serie A

Un nuovo scandalo potrebbe abbattersi sul mondo del calcio, uno scandalo che mischia camorra e scommesse con le partite di calcio: è quanto emerge dall’inchiesta che sta conducendo la Procura di Napoli  sulla relazione tra scommesse e camorra. Le attenzioni degli inquirenti napoletani sono concentrate sui flussi anomali di scommesse che si riferiscono a circa 150 partite degli ultimi due campionati: l’elenco è stato inviato alla procura partenopea dall’Agenzia dei monopoli. Le partite sono in gran parte di serie minori, ma come dichiarato dal procuratore aggiunto di Napoli, Rosario Cantelmo, sono presenti anche alcune gare di Serie A. Un nuovo scandalo, dopo quello della scorsa estate, potrebbe quindi coinvolgere il calcio italiano con conseguenze che al momento non sono possibili prevedere.

Le indagini condotte dalla Procura di Napoli hanno portato anche a risalire a contatti tra il clan D’Alessandro-Di Martino con referenti spagnoli e sudamericani: per questo motivo è stata richiesta un rogatoria internazionale ed altre saranno avviate. La Direzione Distrettuale Antimafia ha riscontrato alcuni comportamenti anomali di tifoserie di squadre minori nei confronti di alcuni giocatori: l’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che dietro a tutto questo possano esserci contatti con i clan camorristici.

La rivelazione delle 150 partite poste sotto la lente di ingrandimento è arrivata nella conferenza stampa indetta dalla Procura di Napoli per le indagini sul legame tra scommesse e camorra che ha portato all’esecuzione questa mattina dei decreti di fermo nei confronti di 8 personaggi affiliati o prestanome dei D’Alessandro-Di Martino, accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata all’elusione di misure di prevenzione patrimoniale, esercizio di scommesse clandestine e riciclaggio di denaro. Nell’indagine sono state sottoposte a sequestro preventivo 2 agenzie di scommesse a Pimonte e Gragnano, nella provincia di Napoli, che erano gestite da prestanome per il clan ed erano utilizzate per riciclare denaro sporco. Il fermo è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

Le indagini hanno portato a scoprire anche il tentativo di approdare in Emilia Romagna, sempre attraverso la gestione occulta di agenzie di scommesse, una delle quali è stata localizzata a Rimini. Il provvedimento di fermo ha coinvolto anche Maurizio Lopez, dirigente nazionale dell’Ufficio Quote e Rischi della Intralot.

Impostazioni privacy