Tagli: ridotte del 15% le corse della Circumvesuviana

Periodo nero per i trasporti in Campania. Per il prossimo anno il governo ha preventivato tagli da capogiro: la cifra stanziata si aggirerebbe attorno ai 400 milioni contro i 2100 attualmente concessi. S

i tratta, senza dubbio, di un momento buio per l’economia del Paese che pesa, giorno dopo giorno, sempre di più sulla quotidianità dei cittadini. La mancanza di fondi, spiega l’assessore regionale dei trasporti Sergio Vetrella, comporterà una calo delle operazioni manutentive e un inevitabile riduzione dei convogli a disposizione dei viaggiatori.

A farne le spese più di tutti saranno, ancora una volta, i passeggeri della Circumvesuviana: il 15% delle corse saranno cancellate e gli orari di apertura saranno drasticamente ridotti. Per il 2012, infatti, i viaggiatori potranno usufruire dei treni per un’ora in meno sia al mattino che alla sera.

Una notizia che non può che demoralizzare ancor di più i cittadini che, loro malgrado, sono costretti a spostarsi con questo mezzo di trasporto: stipati come sardine in due soli vagoni (invece dei tre che dovrebbero essere in funzione), sporchi e maleodoranti. Un viaggio in Circumvesuviana era già un’avventura, chissà cosa accadrà adesso, con il 15% in meno delle corse. A questa situazione sconcertante si aggiungono poi le proteste dei dipendenti, appoggiate dai sindacati, che hanno comportato, durante la prima settimana di settembre, la cancellazione di moltissimi treni al giorno.

Ancora una volta, ad essere penalizzati da una situazione davvero squalificante per un paese civile, sono i cittadini, i lavoratori, che giorno dopo giorno, sono costretti a piegarsi all’arte dell’arrangiarsi. «Chiedo scusa ai cittadini e chiedo loro di avere pazienza. Chiedo comprensione anche ai lavoratori, siamo in un momento difficilissimo». Queste le parole di Sergio Vetrella che, forse per il tono rassegnato e poco propositivo, rassicurano ben poco anche in virtù del pesante debito che il gruppo Eav ha accumulato negli anni con fornitori ed istituti di credito.

Una situazione complessa, dunque, che non sembra potersi risolvere facilmente.

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