Paolo Sorrentino dirige una serie tv su Gomorra per Sky

Ancora progetti sul libro best seller di Roberto Saviano. Dopo il successo in termini di vendite e critica (non sempre positiva) di Gomorra e dopo un film che ha sbancato i botteghini e che è stato presentato anche al Festival di Cannes, adesso si pongono le basi per una nuova serie tv che andrà in onda, almeno stando alle trattative del momento, su Sky. Sarà Paolo Sorrentino a dirigere l’intero progetto e proprio a lui è stata già affidata la regia del primo dei sei film in programma che, almeno stando a quanto auspicato dalla produzione, avranno 6 registi tutti diversi, per meglio dare uno stampo cinematografico all’intera serie.

Il giovane regista è già all’opera, anche se si andrà sul set solo nel 2012, proprio per meglio redarre una scrittura televisiva che sappia appieno cogliere l’essenza e la drammaticità delle pagine di Gomorra. Produttori della serie saranno la Fandango e la Cattleya.

«La Fandango aveva acquistato con i diritti di trasposizione cinematografica del romanzo di Saviano – puntualizza il produttore Domenico Procacci– anche quelli di trasposizione televisiva. Cattleya, che viene dal successo televisivo di Romanzo Criminale serie tv, stava lavorando ad un progetto con molti punti in contatto con il nostro e così abbiamo riunito le forze, dando ancora più energia». «Come per Romanzo Criminale – spiega il presidente di Cattleya, Riccardo Tozzi – anche qui c’è la stessa unicità: un libro best seller, un film e poi una serie tv. Avevamo cominciato a lavorare su un altro soggetto di Saviano, sempre per una serie lunga, poi l’incontro con Domenico Procacci ci ha fatto virare nell’intento».

Un progetto che si attesta essere molto interessante e che nasce oltre che dal successo sia del film che del libro, anche dall’attenzione mediatica che ha colpito quasi in modo spasmodico le zone descritte in Gomorra e che assicura alla produzione di scegliere un argomento televisivo di ampio spettro e dall’attrazione mai sopita: l‘eco della camorra, purtroppo, non ha mai fine, ma la denuncia resta essenziale.

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