Rifiuti: la Germania dice no ai camion provenienti dallo stir di Caivano

C’è qualcosa che puzza in questa storia dei rifiuti rifiutati e probabilmente non è soltanto l’immondizia. Dopo il no della Spagna, anche la Germania blocca i camion in partenza dallo Stir di Caivano e fa saltare l’accordo con il Comune di Napoli: le autorità tedesche si aspettavano evidentemente un tipo di rifiuti diverso da quello in partenza dall’impianto caivanese e non hanno dunque rilasciato le autorizzazioni necessarie al trasferimento. Ufficialmente la motivazione del rifiuto da parte di Brema (che avrebbe dovuto provvedere allo smaltimento) risiederebbe nel fatto che la frazione umida in arrivo non era adatta ad essere bruciata nè recuperata: unica destinazione possibile sarebbe stata la discarica, soluzione incompatibile con la normativa tedesca. La Germania, infatti, come l’Austria e la Svizzera, hanno detto addio ai conferimenti in discarica e gli unici sversatoi che ancora sopravvivono funzionano solo per accogliere ceneri provenienti da termovalorizzatori o residui trattati, provenienti da impianti di trattamento biologico e compostaggio.

Ora, lo Stir, com’è implicito nella stessa sigla, dovrebbe essere uno stabilimento di tritovagliatura ed imballaggio dei rifiuti: a una prima fase di triturazione, con cui si riduce il volume dei rifiuti, dovrebbe seguire quella della vagliatura, che, separando i diversi tipi di materiale che compongono i rifiuti, dovrebbe dare come esito finale due prodotti, CDR (combustibile derivato da rifiuti) e FOS (frazione umida stabilizzata). In entrambi i casi dovrebbe trattarsi di prodotti non tossici: le famose ecoballe di materiale combustibile utile alla produzione di energia elettrica e/0 termica, e umido che, una volta stabilizzato, non produce percolato.

E’ evidente che nello Stir di Caivano qualcosa certamente non funziona, se già la Spagna a marzo ha respinto con un’ordinanza gli stessi rifiuti, mostrandosi molto scettica riguardo alla documentazione prodotta nella quale si identificava la categoria dei rifiuti con il codice Cer (Catologo Europeo dei Rifiuti) 191212: un numeretto cui corrisponde una categoria “innocua” di rifiuti, diversi dal codice 191211, contenenti invece sostanze pericolose. Ma il direttore generale del settore ambiente dell’Andalusia, Jesus Nieto Gonzales, affatto persuaso della veridicità della sigla, ha negato il permesso per il conferimento nella discarica di Jerez de la Frontera delle 30mila tonnellate di sottovagliatura prodotte a Caivano e pronte per il viaggio in Spagna, segnalando che dai dati forniti non era possibile capire in maniera inequivocabile la composizione chimica dei rifiuti.

Cambia la nazione ma la storia si ripete identica, anche se, questa volta, “Stiamo cercando di approfondire la documentazione – assicura Carlo Giomini, presidente della Markab, l’azienda di intermediazione che si occupa dell’accordo – e speriamo di essere in grado di fornire tutti i chiarimenti richiesti».

La speranza è l’ultima a morire, ma i penultimi saremo noi se non si inizia un ciclo diverso, che preveda una separazione dei rifiuti a monte, poichè il problema è proprio questo: i rifiuti non separati all’origine finiscono come talquale negli Stir e l’esito finale del loro trattamento è certamente un grosso punto interrogativo, un rischio che nessuno mai vorrà correre. Le balle che escono dagli Stir della Campania, infatti, provocano l’innalzamento delle temperature di combustione, arrecando danni agli impianti e l’umido mal stabilizzato produce percolato.

E’ lo stesso Sodano, vice sindaco di Napoli,  a spiegarlo: “I rifiuti di Napoli non possono essere più trattati separatamente, è materiale che può andare in discarica o nell’inceneritore. Ma il piano che abbiamo messo a punto, con il porta a porta, il compostaggio e il trattamento meccanico manuale, va nella direzione di separare a monte i rifiuti, valorizzando i materiali, così come chiede l’Europa”.

Intanto il 6 settembre scade l’ordinanza (la quinta) firmata da Caldoro, presidente della Regione, che consente attualmente il trasferimento dei rifiuti di Napoli nelle altre province della Campania.

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