Bimbo di Giugliano muore schiacciato dalla porta del campo di calcetto. In ambulanza non c’è il medico

Domenica finita in tragedia per una famiglia di Giugliano che stava trascorrendo la serata nell’agriturismo “Fondi di Baia” a Bacoli. Il piccolo Michele Leoncino, 10 anni, stava giocando a calcetto nella struttura, attrezzata proprio con aree per il divertimento dei bambini, quando la porta del campo da gioco gli è precipitata addosso, schiacciandogli il torace. In un primo momento, l’incidente non sembrava potesse avere conseguenze tanto drammatiche, poichè Michele è stato immediatamente trasportato all’ospedale, vigile e cosciente. Durante il tragitto in ambulanza fino al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, tuttavia, la situazione si è complicata e le condizioni del bambino sono divenute seriamente critiche per l’insorgere di gravi difficoltà respiratorie. L’arresto circolatorio è sopraggiunto immediato e irreversibile, prima ancora che i medici riuscissero a stabilizzarne le condizioni e sottoporlo ad intervento chirurgico: in sala di rianimazione, nonostante il massaggio cardiaco e la terapia farmacologica, Miche è morto.

La dinamica dell’incidente è stata ricostruita dalle testimonianze dei presenti che lo hanno visto arrampicarsi sulla porta per liberare il pallone dalle maglie della rete nelle quali era rimasto incastrato. Ma la struttura non ha retto al peso e si è abbattuta al suolo, investendolo.

L’autopsia disposta dal magistrato chiarirà le cause del decesso, mentre il commissariato della polizia di Stato e il comando della compagnia dei Carabinieri di Pozzuoli faranno luce sull’accaduto per indagare eventuali responsabilità: già ieri sera, durante un primo sopralluogo delle forze dell’ordine, la porta di calcio è stata recintata per consentire le operazioni di rilievo. Il proprietario dell’azienda agrituristica, Pietro D’Orazio, anche se costernato, si dichiara tuttavia sereno: “Siamo molto dispiaciuti per quanto è accaduto. Il piccolo ci ha raccontato che il pallone si era incastrato nelle maglie della rete e, tentando di recuperarlo, la porta non ha retto. Accogliamo ogni giorno centinaia di bambini, le strutture sono a norma. Questa tragedia ci colpisce moltissimo, è difficile esprimere quanto proviamo. Tengo a ribadire che siamo molto vicini alla famiglia di Michele”.

E’ polemica intanto sui soccorsi. L‘ambulanza pervenuta a prelevare Michele aveva a bordo, oltre all’autista, soltanto un infermiere, senza la presenza di un medico, così come previsto per i test sperimentali (in vigore da aprile per sei mesi) voluti dalla Asl Napoli 2 per la riorganizzazione del 118.

Il piano che elimina la presenza dei camici bianchi sulle ambulanze  è stato attuato per far fronte alla carenza di personale medico della Regione Campania, ma era già stato aspramente criticato dallo Smi (Sindacato dei medici italiani) che aveva anche inoltrato una diffida alla Asl Napoli 2, chiedendo l‘interruzione della sperimentazione, troppo rischiosa per la popolazione. La responsabile nazionale dell’area 118, Fabiola Fini, ne aveva denunciato pubblicamente la pericolosità e i rischi per la salvaguardia della salute dei cittadini sul territorio flegreo: “Senza medici sulle ambulanze rischiamo di andare incontro a vere tragedie. La scelta dell’Asl 2 di Napoli, anche se sperimentale, è un errore”.

Tagli del personale e modalità operative ancora una volta fatali. Sempre sulla pelle dei cittadini paganti.

 

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