Artisti di strada, un nuovo inizio (forse) a Napoli

Dopo i Quartieri Spagnoli come Montmartre a Parigi, ora tocca a corso Umberto I emulare, sempre utopisticamente, le Ramblas della dinamica Barcellona. Questo è ciò che è emerso dall’incontro fra i ragazzi vincitori del premio “Ramblas”, ospitato come festival nel festival per la terza volta consecutiva dal Napoli Teatro, e il sindaco De Magistris. In città le esibizioni di artisti di strada sono proibite e non è raro che i pochi che si arrischiano a proporre la propria street art, siano sanzionati dai vigili urbani. Ora però sembra che le cose stiano cambiando e siano ad una svolta decisiva.

Infatti il sindaco si è mostrato molto favorevole a modificare le leggi urbane in merito alla legalizzazione delle performace degli artisti, considerandoli un valore aggiunto fondamentale per il rinnovo della città.
“Nei prossimi giorni faremo l’ordinanza su piazza Garibaldi  che sarà la porta al centro di Napoli e sicuramente, nel quinquennio di questa amministrazione, corso Umberto diventerà, sul modello delle Ramblas di Barcellona, una grande arteria piena di vita e aperta alla circolazione di tutti i cittadini e di tutte le persone che verranno a Napoli. Questo – ha concluso De Magistris – è il progetto della nostra amministrazione, Napoli cambierà volto”.

Soddisfatti, anche se in attesa di giorni più felici ed indipendenti, gli artisti di strada si sono ritrovati nei giorni scorsi a Napoli per partecipare alla nuova edizione di “Ramblas: le vie permanenti dell’arte di strada”, un progetto che prende il nome proprio dai viali pedonali al centro di Barcellona dove si esibiscono gli artisti di strada.
«Ramblas 2011 − ha spiegato Giulio Barbato, che con Claudio Javier Benegas, cura la direzione artistica del progetto − potrebbe essere la prima edizione con il regolamento o l’ordinanza comunale quasi approvati. Crediamo sia il momento di consolidare le proposte fin’ora portate per rafforzare la presenza di vie dedicate all’arte di strada come normalità nella città di Napoli».

Resta, forse, un unico eclatante problema: riusciranno gli artisti a districarsi fra i sacchetti di monnezza? Oppure sarà al volta buona in cui i cittadini di Napoli impareranno ad usare i trampoli per bypassare i rifiuti?
Ai posteri l’ardua sentenza.

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