Destinazione segreta per i rifiuti napoletani

La sentenza del Consiglio di Stato, che aveva bloccato i trasferimenti fuori dai confini della Campania, è stata depositata. Per il Consiglio di Stato pur “nei limiti della cognizione sommaria caratteristica della presente fase cautelare, appaiono prevalenti le ragioni di favorire lo smaltimento dei rifiuti derivanti da tritovagliatura» e «appare altresì da riconsiderare l’interpretazione data dal primo giudice in ordine alla caratterizzazione di rifiuti speciali e alla libera contrattazione di cui alle norme costituzionali e comunitarie”. La decisione è un vero e proprio toccasana per la questione rifiuti; sarà possibile, così, riprendere i trasferimenti e svuotare i magazzini degli Stir ormai quasi al collasso.

In una situazione di collasso si trovano anche le province napoletane. Intanto il sindaco De Magistris ha dichiarato durante la conferenza stampa a Palazzo San Giacomo: “Stiamo constatando tentativi di sabotaggio contro di noi”, e ha sottolineato di non voler rendere note le destinazioni dei rifiuti campani che salperanno a bordo delle navi. Il piano del sindaco ha l’obiettivo di rendere Napoli autonoma, nonostante i numerosi ostacoli che giorno dopo giorno si pongono davanti alle sue azioni. Questi atti di sabotaggio, secondo il sindaco, “sono messi in atto da chi non vede di buon occhio il nostro piano che costituisce una rivoluzione ambientale”.

Mentre le strategie politiche e le parole vanno avanti ininterrotte, le strade di Napoli sono perennemente in una situazione pietosa; le giacenze di rifiuti continuano a mantenersi a quota 2400 tonnellate. E’ quello che ha dichiarato l’ Asia – azienda speciale del comune di Napoli – la quale fa sapere che la situazione al centro storico di Napoli peggiora sempre più, anche a causa delle proteste dei lavoratori Lavayet, che reclamano la quattordicesima. Non si fermano nemmeno i roghi che scoppiano continuamente per le strade della città e delle province; roghi che sono sia dolosi sia provocati dall’ondata di caldo di queste ultime settimane.

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